Bond: i nuovi collocamenti sotto i riflettori

Donne protagoniste dei mercati in questa settimana nell’Eurozona, condizionata negli scambi dalle parole che via, via vienivano rilasciate nelle varie dichiarazioni. Se da un lato la governatrice della Bce era chiamata a riconfermare la politica dei tassi dell’Eurozona, con un ribasso degli stessi, per stimolare l’economia, l’altra donna creava scompiglio con le sue uscite sul debito per riarmare l’Europa, mandando i tassi a lungo ai massimi di periodo con una volatilità degna del periodo in cui i tassi salivano di mezzo punto al mese.

In ogni caso il taglio previsto dalla Bce di 0,25% è avvenuto ed ora siamo al 2,5%, livello che dovrebbe rimanere ora per qualche mese in attesa dei prossimi dati, con proiezione al massimo per un altro taglio nel corso dell’anno, anche se molti analisti ritengono che dopo questo non sarà facile convincere il board della banca centrale.

A rafforzare questa volatilità è arrivata anche la notizia che la Germania per poter formare un governo di “grande coalizione”, tra Cdu e Spd, dovrà accontentare entrambi gli schieramenti con un rapporto di debito pubblico che è proiettato per il prossimo anno, dal virtuoso 0,35% odierno a almeno il 2%, per supportare il piano di rilancio del paese da 500 miliardi, la cui provvista avverà per la maggior parte con emissione di nuovi titoli di Stato.

Il risultato di queste considerazione si è proiettato sui mercati in maniera violenta, creando un grosso differenziale tra i tassi a breve e quelli lunghi. Se prendiamo la curva del Btp, troviamo il benchmark a due anni che è al 2,5%, si sale al 3,07% sul cinque anni, al 3,97% per il decennale e infine il 4,6% per il Btp trentennale. Tutto questo movimento al rialzo, dettato dalle motivazioni sopra, è stato particolarmente forte sui titoli decennali che sono poi il riferimento principale per gli spread in Eurozona. Sottolineiamo subito che lo spread Btp/Bund gira in area 110/112, perchè la Germania è salita oltre il 2,85%, ma è rimasto il solo Paese sotto il 3%, una cosa inverosimile se si pensa che solo una settimana fa erano pochissimi al di sopra di questa soglia. Quindi, Germania a parte, tutti i paesi sono sopra il 3% con il nostro massimo del 3,97%. Media pertanto dei titoli EU al 3,29% contro il 2,9%  della scorsa settimana.

Per quanto riguarda il riferimento degli altri principali mercati internazionali, troviamo una forbice tra il Gilt inglese ed il Treasury Usa. Infatti mentre il titolo del tesoro americano con scadenza decennale è rimasto in area 4,3% di rendimento, il Gilt inglese è salito oltre il 4,7%, per la politica di avvicinamento del premier Starmer all’Unione Europea, con la quale ha “flirtato” in materia di riarmo ed esercito europeo, facendo così schizzare il rendimento del Gilt, in vista di nuovo debito.

Di contro il sostanziale mantenimento dei rendimenti dei Treasury si è scontrato con il forte recupero dell’Euro da 1,04 ad oltre 1,08 sul dollaro, dovuto al fatto che nonostante la Bce ribassi, i rendimenti a lungo sono letteralmente schizzati al rialzo, facendo così concorrenza agli allettanti rendimenti Usa. Stesso discorso anche per la sterlina contro dollaro che è salita da 1,257 di fine febbraio al massimo di 1,292.

I nuovi bond governativi sotto la lente

In questo contesto di mercato le nuove emissioni hanno visto giorante di forte volatilità e alcuni emittenti rinviare anche i collocamenti previsti in attesa di un mercato più tranquillo, soprattutto in Eurozona.

Dopo successo del collocamento retail di metà febbraio con il BTP Più che ha attirato ordini per quasi 15 miliardi di euro, battendo di 3,7 miliardi la precedente emissione del maggio scorso, per il Tesoro si prospetta la possibile emissione di un nuovo BTP Italia, altro strumento destinato al mercato retail, pur non esclusivamente. A differenza dei BTP Valore, infatti, l’ultima giornata del collocamento è riservata agli investitori istituzionali. Un nuovo BTP Italia manca all’appello da quasi due anni. L’ultima emissione risale al marzo del 2023 ed ebbe a oggetto una scadenza a 5 anni. Gli ordini ammontarono a 9,92 miliardi, ottenendo un buon successo. Era una fase ancora di alta inflazione, per cui i risparmiatori andavano a caccia di asset per proteggersi dal carovita. Questi titoli offrono cedole indicizzate proprio all’inflazione italiana, con rivalutazione del capitale accreditata ogni sei mesi.

Ottimo succeso per il nuovo trentennale tedesco collocato per sei miliardi, via sindacato, con cedola del 2,9% con scadenza agosto 2056 al prezzo di 96,142. Il grey market ha visto il titolo colpito dalla volatilità con prezzi scesi in area 95,35 che proiettano il rendimento a scadenza in area 3,13%, livelli impensabili per il bund che fino a pochi anni orsono anche su queste scadenze era con tassi negativi. Isin DE000BU2D012 e taglio minimo super retail da un euro con multipli di uno.

A far compagnia tra i governativi ci ha pensato il Belgio, anche in questo caso con un consorzio di sindacato per un totale di cinque miliardi con scadenza 2042 e cedola del 3,45%. Questo titolo è stato particolarmente colpito, in quanto uscito martedi 4 al prezzo d’emissione di 99,41 e colpito dal ciclone Ursula & C. il giorno seguente con quotazioni scese nel grey market in area 95,7 che hanno portato il rendimento a scadenza al 3,8%. Isin BE0000364738 e taglio minimo anche in questo caso super retail da un euro con multipli di uno.

I nuovi corporate sotto i riflettori

Per Bank of America, un deal in euro a tasso variabile euribor trimestrale +48 che proietta la prima cedola al 2,991%. La size complessiva è stata per 1,75 miliardi con scadenza a due anni nel marzo 2027. Rating del gruppo A1/A-/AA- con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille, Isin XS3019213654 con prezzo d’emissione a 100 che si è mantenuto sugli stessi livelli anche in grey market.

Tra i corporate anche CTP ha lanciato un bond green a sei e dieci anni per un miliardo di euro complessivo con ordini pari a 2,5 volte l’ammontare emesso a conferma del solido posizionamento della società sui mercati internazionali del credito. Più in dettaglio, per la scadenza più breve il rendimento è stato fissato a 145 punti base sul tasso midswap dopo prime indicazioni in area +170/175  punti, mentre per la tranche a dieci anni è stato fissato a 188 punti base dopo prime indicazioni in area +205/210 punti. L’ammontare delle due tranche è di 500 milioni di euro ciascuna e gli ordini hanno superato quota 1,25 miliardi per la scadenza a sei anni e un miliardo per la tranche a dieci anni. Nel dettaglio: la tranche con scadenza marzo 2031 (XS3017990048) paga una cedola fissa del 3,625%, prezzo 99,476 e rendimento 3,724%; la tranche con scadenza marzo 2035 (XS3017991368) paga una cedola annua del 4,25%, prezzo 99,76 e rendimento 4,28%. Rating Baa3/BBB- e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

NN Group, tra le  più grandi compagnie di assicurazione e gestione patrimoniale dei Paesi bassi, ha annunciato il collocamento di un’obbligazione subordinata PerpNC10 Tier1. Si tratta di un bond subordinato senza scadenza e possibilità di rimborso al decimo anno. Rating assegnato all’obbligazione BBB-/BBB+, cedola del 5,75% con prima call a partire dal settembre 2034. Isin XS2965647378 e taglio minimo come per la maggior parte degli At1, da 200mila euro con multipli di mille.

Nuovo deal in euro per il culto dei motociclisti la Harley Davidson che ha emesso 610 milioni di euro con scadenza nel 2030 a cedola del 4%. Prezzo di emissione 99,053 con taglio minimo da 100milla euro con multipli di mille. Rating BBB-/BBB+ con Isin XS3000561566

Cassa Depositi e Prestiti ha annunciato il collocamento di un prestito obbligazionario a tasso misto destinato al retail. L’obbligazione ha durata sette anni con scadenza il 26 marzo 2032. L’obbligazione (IT0005634602) paga una cedola a tasso fisso del 3,50% per i primi tre anni fino a marzo 2028 e per i successivi quattro anni pagerà una cedola a tasso variabile pari a Euribor 3 mesi più un margine dello 0,56. L’offerta iniziata il 26 febbraio terminerà il 19 marzo. L’obbligazione è acquistabile al prezzo di 100, lotto minimo acquistabile 10mila euro e ammontare dell’emissione 500 milioni di euro, incrementabile, durante il corso dell’emissione, fino a un importo complessivo di un miliardo. L’imposta sostituiva è del 12,50%, come per i titoli di Stato.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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