Trump minaccia dazi al 200% sugli alcolici UE: brindano i ribassisti sui titoli del comparto

Tra la marea di altri tributi all’import negli Usa, ultimamente Trump, ha minacciato di imporre anche dazi, addirittura del 200%, su vino, champagne e altre bevande alcoliche provenienti dall’Unione Europea. Una dichiarazione che arriva come risposta alla recente decisione della Commissione Europea di applicare un dazio del 50% sul whisky americano, in ritorsione alle tariffe Usa su acciaio e alluminio. ​

Trump ha espresso la sua posizione attraverso un post sulla piattaforma proprietaria Truth Social, definendo l’UEuna delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, creata al solo scopo di trarre vantaggio dagli Stati Uniti” (un’espressione già utilizzata qualche settimana fa quando The Donald aveva precisato che l’Unione Europea era nata con l’obiettivo di “fregare” gli States).

Dazi del 200% su Vino e Alcol dell’Unione Europea

nel dettaglio, Trump ha minacciato: “Se i dazi sul whisky non saranno rimossi immediatamente, gli Stati Uniti imporranno una tassa del 200% su tutti i vini, gli champagne e i prodotti alcolici provenienti dalla Francia e dagli altri Paesi dell’UE”.

La reazione dei mercati

La reazione dei mercati azionari è stata immediata con i grandi produttori europei di vino e alcolici che hanno registrato cali molto significativi. Ieri in Italia Campari evidenzia una perdita del 4,30% e Italian Wine Brands del 3,30%. In Francia, LVMH, proprietaria di marchi come Moët & Chandon, ha mostrato un ribasso dell’1%, mentre Rémy Cointreau, nota per il suo Cognac premium, ha subito un calo del 4%. Anche Pernod Ricard, gigante del settore degli alcolici, ha registrato una diminuzione del 3 per cento. ​

Il mercato statunitense rappresenta una componente significativa delle esportazioni vinicole europee. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno importato vino dall’Europa per un valore complessivo superiore ai 5 miliardi di euro, con l’Italia tra i principali esportatori, avendo raggiunto i 2 miliardi di euro, con un incremento superiore al 10% rispetto all’anno precedente. L’Italia in termini di valore si trova dietro solo alla Francia (2,3 miliardi di euro) ma è numero uno al mondo in termini di volumi con 354 milioni di litri esportati. Questi numeri sono straordinari soprattutto per il forte aumento della domanda degli importatori statunitensi nel mese di dicembre probabilmente per coprire il rischio di eventuali dazi.

Le risposte dei politici europei

Al momento in Italia i principali esponenti dei partiti politici non hanno espresso ancora una posizione in merito all’affronto di Trump. La Francia, invece, ha reagito con fermezza alle minacce delGoverno Usa. Il ministro per il Commercio Estero, Laurent Saint-Martin, ha dichiarato che la Francia è “determinata a replicare con l’aiuto della Commissione Europea e dei partner europei. Parigi non cederà mai alle minacce, proteggendo sempre le nostre industrie”.

Le valutazioni di IG

“Crediamo che una guerra commerciale possa avere effetti molto negativi su alcuni settori molto importanti e significativi dell’economia europea – avverte Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia – L’industria del vino è fondamentale per l’Italia. Riteniamo che le autorità politiche europee dovranno necessariamente intraprendere delle lunghe negoziazioni con gli Stati Uniti mostrando una posizione ferma e unita sulla difesa dell’export, sottolineando e evidenziando i forti impatti negativi reciproci di tali misure protezionistiche”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!