Asset allocation: credito investment grade ancora in buona salute

Nel contesto di incertezza alimentato dal ritorno sulla scena politica Trump e da un clima globale dominato da tensioni commerciali, inflazione e instabilità geopolitica, la prudenza sembra essere la parola d’ordine per gli investitori nel credito. Flavio Carpenzano, investment director reddito fisso di Capital Group, invita a non lasciarsi distrarre dalle notizie del giorno e a mantenere la bussola puntata sui fondamentali economici. “Riteniamo che sia importante non lasciarsi ingannare dalle ultime notizie e concentrarsi sui fondamentali”, afferma, sottolineando come il credito investment grade (IG) resti ben posizionato per offrire risultati solidi agli investitori.

Fondamentali solidi, nonostante le incertezze

Secondo Carpenzano, i parametri creditizi indicano che le aziende godono di buona salute. “I fondamentali robusti, unitamente alla solidità e alla continuità della domanda per questa asset class, sono fattori chiave che contribuiscono a mantenere ridotti gli spread”, spiega. Nonostante la crescita dei ricavi stia rallentando, i margini negli Stati Uniti continuano a espandersi, grazie soprattutto alla forza del settore tecnologico e dei cosiddetti “Magnifici 7”, aziende con elevata leva operativa e basso indebitamento.

Un altro segnale positivo è la prudente gestione dei bilanci aziendali: “Sia negli Stati Uniti che in Europa, il rapporto debito netto/EBITDA è ancora inferiore alla mediana post-crisi finanziaria globale”, osserva Carpenzano. “Oggi le imprese e le famiglie hanno ridotto l’indebitamento, mentre i governi hanno incrementato i livelli di debito”, aggiunge, offrendo un quadro nettamente diverso da quello del 2008.

Politiche fiscali più espansive in Europa

Sul fronte macroeconomico, Carpenzano evidenzia un cambio di passo nella politica fiscale europea, in particolare in Germania. “Il nuovo cancelliere Friedrich Merz ha annunciato un cambiamento drastico della politica fiscale, promettendo di fare ‘tutto il necessario’ per difendere la Germania”, afferma, facendo eco al celebre “whatever it takes” di Mario Draghi. L’obiettivo è stimolare una crescita più orientata al mercato interno, con possibili effetti benefici sui mercati del credito dell’intera Eurozona.

La Germania e la forza del Mittelstand

Nonostante le tensioni commerciali con gli Stati Uniti, Carpenzano invita a non sottovalutare la capacità di adattamento dell’economia tedesca. “Il pessimismo nei confronti della Germania potrebbe essere eccessivo”, afferma, ricordando la resilienza dimostrata dal Paese fin dal dopoguerra. Il cuore pulsante di questa capacità è rappresentato dal *Mittelstand*, le piccole e medie imprese che costituiscono circa la metà della produzione nazionale e che spesso si collocano tra le prime tre al mondo nei rispettivi settori.

Le banche europee meno esposte ai dazi

Un altro aspetto rilevante riguarda il mercato corporate IG europeo, dominato dal settore finanziario. “Il 44% dell’indice è rappresentato da istituti finanziari, mentre il 30% del mercato è costituito da banche”, evidenzia Carpenzano, sottolineando che i dazi colpiscono principalmente l’industria, con impatti solo indiretti sul sistema bancario. In questo contesto, la selezione attiva dei titoli diventa cruciale per identificare gli emittenti meno vulnerabili.

L’importanza della diversificazione

Infine, Carpenzano mette in guardia sull’imprevedibilità dei dazi e delle politiche protezionistiche. “Gli effetti dei dazi rimangono estremamente imprevedibili. Non solo non è chiaro se verranno effettivamente attuati, ma il loro impatto potrebbe anche essere parzialmente compensato dal livello di adattamento delle imprese e dalla correzione dei mercati valutari”, afferma.

Per affrontare al meglio questo scenario, è essenziale un approccio flessibile e ben diversificato. “Questa incertezza conferma l’importanza di garantire un’adeguata diversificazione all’interno del portafoglio”, conclude Carpenzano, indicando nella ricerca attiva e nell’identificazione di opportunità idiosincratiche la chiave per ottenere performance soddisfacenti, anche in uno scenario globale in rapida evoluzione.

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