Azimut crescerà anche senza performance fee

“Se non sarà più possibile avere le commissioni di performance ne introdurremo altre”. Pietro Giuliani (nella foto)
fondatore e presidente di Azimut Holding in un’intervista oggi ad “Affari&Finanza” non mostra preoccupazioni circa la probabile fine delle performance fee. Giuliani aggiunge: “potremo essere costretti ad aumentare le commissioni di gestione mediamente dello 0,5%”. Ma ritiene, comunque, che al cliente, più che le commissioni incassate dal gestore, interessi quanto guadagna effettivamente e quest’anno i clienti Azimut hanno guadagnato mediamente l’1,53% al lordo di tasse rispetto al -0,1% perso dall’indice Fideuram dei fondi comuni.

 Nell’intervista Giuliani si sofferma anche su aspetti borsistici del titolo Azimut. “Dalla quotazione ad oggi – spiega – il titolo è cresciuto del 361% più di qualsiasi altro del comparto. E il Ftse Mib nello stesso periodo è sceso dal 40%”. “Nel 2016 saremo al quarto posto per dividend yield con il 7%”, pur in un anno di ristrutturazione del gruppo.
Giuliani spiega poi che Azimut quest’anno ha investito 200 milioni sui mercati esteri, soprattutto le piazze emergenti: “Va detto però che all’estero abbiamo circa il 17% delle masse gestite. Il che vuol dire che non abbiamo fatto un cattivo affare”.

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