A cura di Livio Spadaro , Senior Portfolio Manager di Frame Asset Management , società indipendente focalizzata sulle gestioni a ritorno assoluto.
La reazione dei mercati finanziari alle novità della politica estera può’ essere letta come una fase di grande confusione, in effetti i dazi annunciati nel “Giorno della Liberazione” sono stati di una portata che non si vedeva dagli inizi del 1900 . Tuttavia, quello particolarmente che innervosisce gli investitori non è tanto l’annuncio dei dazi in sé ma la scarsa visibilità delle politiche commerciali e fiscali americane che offusca l’outlook economico . Cioè, gli investitori si domandano quale sia il risultato di una politica commerciale cosi’ aggressiva, il prezzo è una recessione? O una stagflazione? Il movimento in tandem di rendimenti a rialzo e svendita dell’azionario suggerisce che ci sia anche questo timore . In realtà è difficile prendere una posizione perché non si sa effettivamente se i dazi dureranno: verranno tolti? Abbassati? Ci saranno fasi negoziali? E’ probabile che Trump non manterrà una chiarezza su questi aspetti perché utilizzerà la sua abilità “pokeristica” per confrontarsi con il nemico commerciale numero 1: la Cina.
Ci sono alcuni elementi che vanno considerati e che possono dare se non chiarezza quanto meno un’indicazione di quello che ci si può’ attendere:
– Trump e il suo team stanno provando a ribaltare un paradigma economico che dura da anni, ossia che l’economia americana non è sostenibile nel lungo termine con l’attuale livello di crescita del deficit, debito e contrazione del deficit commerciale.
– Pertanto, il presidente americano intende diminuire l’apporto di politica fiscale efficientendo la spesa pubblica (vedi: DOGE) lasciando più’ spazio al mercato e al privato (un ritorno al “vecchio capitalismo”) controbilanciando questa minore spesa con i ricavi generati dai dazi trovando supporto dalla Federal Reserve.
La Federal Reserve, tuttavia, dal canto suo ad oggi non aveva grandi margini d’azione: l’economia americana è ancora resiliente e le pressioni inflazionistiche sono ancora di una magnitudo racconto che l’implementazione di dazi può far scappare di mano . Pertanto, Trump e la sua amministrazione possono tentare di creare le condizioni ideali per la Fed di poter agire sui tassi di interesse. Il sell-off dei mercati restringe le condizioni finanziarie inasprendo le maglie della politica fiscale inducendo un rallentamento dei consumi (la percentuale di cittadini americani investiti su Wall Street è la più alta di sempre) e di conseguenza un rallentamento dell’economia. Il crollo dei prezzi energetici riduce le aspettative di aumento (creando pressioni anche all’economia russa in vista dei negoziati per l’Ucraina), l’obiettivo è di ancorare a ribasso le aspettative dei prezzi dei consumatori.
Per il momento la strategia sembra funzionare , i tempi di crescita economica americana stanno venendo ridotti.
C’è però un problema che l’amministrazione Trump deve tenere a mente, e cioè che i capitali si muovono molto più rapidamente dei flussi commerciali . La sfida commerciale con la Cina ei partner commerciali puo’ trasformarsi in una guerra di capitali dove gli Stati Uniti, a differenza del punto di vista economico, godono di una posizione di debolezza per via dell’accumulo di ingenti passività finanziarie degli ultimi 2 decenni, cio’ significa che i partner commerciali americani da un punto di vista finanziario potrebbero essere in grado di infliggere sensibili danni agli USA in un tempo minore rispetto alla capacità degli Stati di creare pressioni commerciali.
Tuttavia, dalla reazione dei partner commerciali sembrerebbe che questi siano propensi a scendere a patti con l’amministrazione americana piuttosto che allinearsi con la Cina , la quale da un punto di vista commerciale è piuttosto debole godendo di un surplus con le maggiori economie globali. Piuttosto, i partner potrebbero sposare la linea Trumpiana di ristabilire un vecchio ordine capitalistico propendendo per politiche fiscali a supporto dei consumi interni (detto all’americana: Main Street > Wall Street).
Questo presuppone una sofferenza dei mercati finanziari ma c’è da dire anche che, a prescindere dalle politiche di Trump, l’economia americana godeva di aspettative eccessive già a fine 2024. Quello che è probabile è che nel breve periodo l’instabilità sugli asset più rischiosi permarrà Eppure ci sono dei punti favorevoli da tenere in considerazione per il prossimo futuro:
– Wall Street è un indicatore di consenso per i presidenti americani. E’ improbabile che Trump resti per troppo tempo indifferente all’andamento dei mercati finanziari.
– Le recenti evoluzioni dei mercati si avvicinano a un intervento della banca centrale americana e delle altre banche centrali.
– La Cina, nel tentativo di offuscare l’effetto dei dazi sta già tentando di svalutare lo Yuan che dovrebbe essere pero’ di una portata tale che potrebbe far propendere le autorità cinesi a spingere sull’acceleratore per politiche di supporto ai consumi interni e reflazionistiche.
– L’Europa con il piano di riarmo e la maggiore flessibilità di bilancio della Germania può’ attuare politiche fiscali favorevoli all’economia interna.
– Le sfide commerciali saranno un tema dominante come nel Trump 1.0, la volatilità permarrà e il presidente americano cercherà di sfruttare la tematica a suo favore per supportare i corsi finanziari.
– Il rischio di una stagflazione o di una recessione è ma in tal senso i mercati hanno già prezzato l’evenienza anche se non completamente.
– La negatività sui mercati è molto alta, notizie positive possono far invertire la rotta dei mercati in poco tempo.
– Il sell-off sta iniziando ad aprire opportunità di lungo termine.
Per navigare in questo mare in burrasca, l’assetto da mantenere è quello suggerito nei mesi precedenti: le tematiche di lungo termine non sono state scalfite (necessità di maggiore energia, investimenti nell’Intelligenza Artificiale e nella Tecnologia, investimenti nella Difesa e nello Spazio), lo stile Value premia rispetto alla Crescita, una esposizione più bilanciata sull’equity internazionale aiuta a ridurre le perdite che può’ accumulare quello americano, metalli preziosi e possono rappresentare una protezione e allungare la Duration a un massimo di 5 anni’ anch’essa rappresenta uno spunto positivo per il portafoglio.