Bond: i nuovi collocamenti governativi e corporate sotto i riflettori

La situazione generale è meno nervosa rispetto a un paio di settimane fa, con il Wall Street Journal che lancia una notizia importante secondo la quale al fine di favorire la “de-escalation” delle tensioni commerciali, la Casa Bianca starebbe valutando di ridurre i dazi contro Pechino, portandoli ad un livello intorno al 50% circa. Se confermata questa notizia, non sarebbe solo una mossa unilaterale, ma concertata con la stessa Cina. Anche le parole del presidente Trump e del segretario al Tesoro Usa Bessent, aprono al dialogo ritenendo l’attuale situazione insostenibile.

Reazioni quindi positive sui listini azionari ma di grande consolidamento sul fronte obbligazionario, dove dopo l’ultimo ribasso della Bce, i rendimenti in Eurozona sono “scolasticamente perfetti”. Infatti se prendiamo a riferimento la media dei titoli EU a due anni il rendimento è al 2,02%; sale al 2,45% sul cinquw anni; sale ancora al 2,97% per la curva decennale ed infine il 3,71% per i titoli trentennali. Singolarmente sulla curva decennale, oltre alla Germania sono tornati sotto il 3% l’Austria, Cipro, Finlandia, Irlanda ed Olanda, mentre il resto è al di sopra con i nostri Btp al 3,58% di media. Dopo tanta volatilità anche per la sterlina ed i Treasury c’è stato un raffreddamento nei rendimenti, il Gilt decennale è al 4,52% ed il Treasury al 4,34%.

Le nuove emissioni governative sotto i riflettori

Tanta carne al fuoco per le emissioni governative, dal lato dell’offerta si aprono le aste di fine mese con il collocamento del Btp short: tre miliardi di euro della settima tranche del titolo 25 febbraio 2027, che sul secondario rendeva circa 2,03% rispetto al 2,38% del collocamento di fine marzo.

In occasione dell’asta a medio e lungo termine di martedì 29 aprile verranno offerti fino a 9,5 miliardi tra Btp a cinque e dieci anni e Ccteu: 3-3,5 miliardi del cinque anni luglio 2030, 3,5-4 miliardi del titolo ottobre 2035 e 1,5-2 miliardi del Ccteu aprile 2033. Ma il colpo a sorpresa è arrivato nella giornata di mercoledì, quando dal ministero dell’Economia è arrivata la comunicazione che tra il 27 e il 30 maggio sarà proposto agli investitori un nuovo Btp Italia. Il titolo a sette anni, a scadenza 4 giugno 2032, prevede un premio di fedeltà di 1% per chi lo sottoscrive in sede di collocamento e lo mantiene fino a scadenza.

Dopo due anni di rendimenti in rialzo, dove i “vecchi” titoli legati all’inflazione emessi nel periodo di tassi a zero, avevano esaurito lo slancio della parte inflattiva, restando ancorati alla parte fissa e quindi meno appetibili, con questi nuovi ribassi nei tassi e cali dell’inflazione, la prospettiva temporale per il futuro li fa ritornare appetibili e ciò si è visto già nelle ultime emissioni europee, in particolare il tap sull’Oat 0,95% luglio 43 inflation linked, Isin FR001400QCA1, che è andato molto bene nel collocamento di fine marzo.

Da qui l’idea di riprendere questo tipo di titolo, messo nel cassetto da un paio d’anni a vantaggio del Btp Valore e Btp Più. La differenza era che questi ultimi erano sati emessi solo per investitori retail, mentre con il Btp Italia si torna al misto. Infatti come per le precedenti emissioni il titolo sarà collocato in due fasi, la prima tra il 27 e il 29 maggio, salvo chiusura anticipata, riservata solo ad investitori retail, mentre la mattinata del 30 maggio sarà riservata solo agli investitori istituzionali, il tasso minimo garantito sarà comunicato il 26 maggio ed eventualmente rivisto, ma solo al rialzo, a chiusura dell’operazione, come avvenuto nell’ultimo Btp Più. Il collocamento avverrà come per il passato attraverso la piattaforma del Mot di Borsa Italiana, attraverso tre banche che fungeranno da dealer e che sono Intesa, Unicredit e Bpm.

Super attiva in questa settimana l’Austria che ha offerto agli investitori sette miliardi suddivisi in tre titoli. Il titolo con scadenza ottobre 2029, cedola 2,5% ha visto un incremento di tre miliardi al prezzo di 100,86 per un rendimento del 2,293%, Isin AT0000A3EPP2; 2,25 miliardi d’incremento sul titolo luglio 2039 3,2% al prezzo di 99,562 per un rendimento a scadenza del 3,238%, Isin AT0000A3D3Q8 ed infine 1,75 miliardi per il RAGB 3,15% ottobre 2053 al prezzo di 95 per un rendimento del 3,427%, Isin AT0000A33SK7. Taglio minimo per tutte le emissioni da mille euro con multipli di mille e richieste totali a fronte dei 7 miliardi offerti per oltre 60 miliardi.

In Francia la società statale Unedic, che gestisce le assicurazioni di disoccupazione ed i contributi sociali ed i sussidi per l’impiego, ha emesso 2 miliardi con scadenza decennale al prezzo di 99,515 ed una cedola del 3,25%. Isin FR001400ZAD0 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila.

I nuovi collocamenti corporate sotto la lente

La relativa tranquillità del mercato ha riportato sul mercato anche nuove emissioni high yield che erano state penalizzate dalla fase di volatilità che proietta sempre gli investitori verso il “fly to quality”. Annuncio quindi di Lottomatica per un’emissione da 600 milioni con scadenza nel 2031 e call a partire dal secondo anno. Il rendimento è indicato in area 5% e il taglio minimo sarà da 100mila euro con multipli di mille. Nella fase conclusiva del collocamento il rendimento è stato fissato al 4,875% per l’alto numero di richieste arrivate sui book dei lead manager che erano Deutsche Bank e Jpm.

La società statale della Repubblica Ceca nel settore energetico, Cez ha emesso 750 milioni di euro con scadenza aprile 2033 e cedola del 4,125%, Isin XS3040382098 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille. Prezzo di collocamento a 99,393 con buona performance di grey market con il prezzo salito verso quota 100, il rating atteso è Baa1/A-, le richieste in fase di emissione hanno superato i 2,4 miliardi di euro.

Deal in euro per l’inglese Nationwide Building Society, con un’emissione subordinata a cui è stata assegnata l’investment grade BBB/BBB+. Si tratta di 650 milioni di euro con scadenza finale nel 2035 e con possibile call a partire dal 2030; la cedola è stata fissata al 4% con prezzo d’emissione a 99,833 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille. Isin XS3059437460 e ottima performance di grey market verso quota 100,5.

Alcune emissioni anche sul dollaro tra cui la Rentokil nel settore consumi con un doppio deal diviso in 750 milioni con scadenza 2030 e cedola del 5%, Isin USU76037AA57e prezzo d’emissione a 99,294; l’altro titolo emesso per 500 milioni ha scadenza nel 2035 con cedola del 5,625%, Isin USU76037AB31 e prezzo d’emissione a 99,172. Per entrambe le emissioni il taglio minimo è da 200mila dollari con multipli di mille e il rating è BBB.

Al retail ci ha pensato la Walmart, storico marchio Usa considerato termometro dell’economia per le dinamiche dei consumi. Tre sono le opzioni per gli investitori, partendo dai 750 milioni con scadenza 2027 e cedola del 4,1%, Isin US931142FL21 con prezzo d’emissione a 99,987; si sale al 4,35% di cedola per la scadenza 2030 emessa per 1 miliardo, Isin US931142FN86 con prezzo d’emissione a 99,827 e infine cedola del 4,9% per 1,5 miliardi con scadenza nel 2035, Isin US931142FP35 con prezzo d’emissione a 99,992. Tutti i titoli hanno taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille ed il rating di Walmart è Aa2/AA/AA.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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