Mercati del credito: ecco dove trovare opportunità secondo Candriam

In un contesto di crescente incertezza e instabilità finanziaria, i mercati del credito stanno attraversando una fase di turbolenza senza precedenti. Charudatta Shende, Fixed Income Strategist di Candriam, illustra di un’analisi delle dinamiche che stanno scuotendo il settore, sottolineando i rischi attuali ma anche le potenziali opportunità per gli investitori più accorti.

Secondo Shende, “l’intensa turbolenza sui mercati finanziari dell’ultimo mese e la divergenza delle politiche monetarie sulle due sponde dell’Atlantico hanno contribuito ad alimentare un contesto di volatilità”. Questo scenario ha generato forti tensioni nei mercati del credito, già messi a dura prova da un quadro macroeconomico instabile.

Aprile ha lasciato un’impronta profonda: i fondamentali delle aziende si sono indeboliti sensibilmente. “I manager delle società, turbati dall’imprevedibilità delle politiche tariffarie, hanno progressivamente sospeso le forward guidance sugli utili”, spiega Shende, evidenziando in particolare la vulnerabilità dei settori retail e automotive. Negli Stati Uniti, l’allarme default è già una realtà: “Secondo S&P Global, nel primo trimestre del 2025 si sono verificati 188 default di aziende di grandi dimensioni, il dato trimestrale più alto dal 2010.” Una situazione resa ancor più critica dalla necessità di rifinanziare, nel corso dell’anno, 150 miliardi di dollari di debito ad alto rischio, con costi di finanziamento in crescita.

Nonostante le premesse poco incoraggianti, Shende individua elementi di resilienza. “I rendimenti elevati — circa il 5% per gli IG statunitensi e il 3% per gli IG europei, e al 6% e all’8% rispettivamente per gli HY europei e USA — offrono un carry interessante e un cuscinetto contro un ulteriore ampliamento degli spread”. Inoltre, anche se i fondamentali si stanno deteriorando, partono da una base ancora solida, fattore che esclude, almeno per ora, l’ipotesi di una crisi imminente.

Ma la cautela resta d’obbligo. “La psicologia del mercato resta fragile,” avverte Shende. Bastano titoli negativi o un’ondata di sentiment risk off per innescare deflussi improvvisi e nuove pressioni sugli spread. Particolarmente critico il rischio dei cosiddetti fallen angels, grandi emittenti — come Ford — che passano da un rating investment-grade a high-yield, con potenziali ricadute sulla liquidità e sulla stabilità del mercato.

Tuttavia, proprio in mezzo alla volatilità, si nascondono opportunità. “I mercati del credito stanno entrando in una fase di maggiore dispersione, che favorisce gli investitori che selezionano attentamente settori ed emittenti,” afferma l’esperto di Candriam. Settori difensivi come le telecomunicazioni potrebbero infatti sovraperformare quelli più ciclici, come il retail e l’automotive. Anche il fattore geografico giocherà un ruolo chiave: “Il credito europeo potrebbe offrire una relativa resilienza, sostenuto dalla posizione accomodante della BCE, mentre il credito statunitense potrebbe rivelarsi più vulnerabile,” osserva Shende, alla luce dell’inflazione persistente e dei tassi elevati negli USA.

La conclusione è chiara: “Gli investitori devono monitorare attentamente i fattori tecnici, mantenendosi e posizionando i portafogli per navigare, e persino trarre vantaggio, dal panorama del credito globale.” In un mondo dove l’incertezza è la nuova normalità, la selettività e l’agilità strategica diventano le chiavi per affrontare con successo le sfide dei mercati del credito.

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