S&P 500: Goldman Sachs aumenta il target price per i prossimi 12 mesi

Dopo una fase di incertezza, a Wall Street è tornata da qualche seduta a farsi sentire l’euforia inscia a un’impennata dell’ottimismo, alimentata da un’importante intesa commerciale tra Washington e Pechino. I due big hanno infatti concordato una significativa riduzione reciproca dei dazi doganali, che sarà in vigore per tre mesi a partire da oggi, 14 maggio. La misura prevede una riduzione dei prelievi dal 145% al 30% sulle merci cinesi importate dagli Stati Uniti, e dal 125% al 10% sui prodotti americani diretti in Cina.

Ma non è tutto. L’accordo avrebbe portato Pechino ad allentare le restrizioni sulle compagnie aeree domestiche, autorizzandole nuovamente a ricevere aerei Boeing, segnando così un ulteriore segnale di disgelo. Contestualmente, Trump ha firmato un provvedimento esecutivo per abbassare la soglia tariffaria minima per le spedizioni provenienti dalla Cina: dal 120% al 54%, con la franchigia dei 100 dollari confermata.

Nuovo slancio per l’azionario

Questo nuovo clima di distensione ha spinto gli investitori a tornare sul mercato con maggiore fiducia, spingendo anche gli analisti a rivedere al rialzo le loro prospettive. Dopo settimane di cautela e attesa, il sentiment sembra essersi finalmente sbloccato.

In particolare, Goldman Sachs ha aggiornato le proprie stime sull’indice S&P 500, alzando il target per i prossimi dodici mesi da 6.200 a 6.500 punti. Considerando la chiusura di ieri a quota 5.885, ciò implicherebbe un potenziale di rialzo del 10,45%. La banca d’affari, che a marzo aveva abbassato le previsioni a causa dei timori recessivi e delle tensioni sui dazi, ritiene che il nuovo accordo tra Usa e Cina riduca in modo significativo questi rischi.

In particolare, secondo Goldman Sachs, le grandi aziende tecnologiche potrebbero trarre i maggiori benefici dal clima più favorevole.

Cauto ottimismo

Tuttavia, gli analisti di Goldman mantengono un atteggiamento prudente sottolineando che “le valutazioni elevate già incorporate nei prezzi di mercato e le incertezze sui ritmi effettivi della crescita economica nei prossimi mesi potrebbero limitare ulteriori espansioni dei multipli azionari”.

La banca americana avverte inoltre che, nonostante l’accordo temporaneo, nel 2025 le tariffe potrebbero rimanere su livelli superiori rispetto al 2024, incidendo negativamente sui margini delle imprese.

Alla luce di questo scenario, la raccomandazione della banca è di privilegiare le società capaci di trasferire l’aumento dei costi ai clienti, ovvero quelle dotate di un forte potere di determinazione dei prezzi. Un approccio selettivo che mira a proteggere i portafogli da eventuali nuove turbolenze.

In sintesi, Wall Street respira ma non abbassa la guardia: il rally è ripartito, ma con il passo ancora attento di chi sa che il sentiero resta incerto.

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