Anche Moody’s downgrada il debito Usa. Cosa attendersi ora?

Moody’s ha downgradato del debito Usa, ora non più AAA anche per questa l’agenzia di rating. Con questo downgrade il debito Usa ha infatti perso definitivamente il massimo rating da parte delle tre maggiori agenzie di rating, uno scenario che potrebbe destabilizzare il mercato.

“Alla base di questo downgrade – afferma Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partner Sim – le perplessità legate alla dinamica esplosiva del debito americano con un deficit di bilancio che corre al ritmo di circa due trilioni di usd/anno (ovvero 6% del PIL) e un ammontare di debito che ha ormai toccato la stratosferica quota di 37 trilioni di dollari, senza che ci sia in vista oltretutto alcun correttivo dato che proprio l’amministrazione Trump è in questo momento impegnata in un progetto di bilancio gravido di importanti tagli alla tassazione (senza avere per il momento fissato obiettivi credibili in termini di finanziamento di questa nuova espansione fiscale)”.

“La situazione tecnica dei mercati azionari é giá precaria visti i forti rendimenti visti nel corso delle scorse settimane, ora i dubbi riguardano anche i titoli di Stato Usa che risultano dei veri e propri benchmark per il mercato obbligazionario”, spiega David Pascucci, analista dei di XTB.

Attenzione però, avverte pascucci: “dal punto di vista tecnico non cambia assolutamente nulla: sui titoli di Stato dobbiamo osservare lo spread tra i rendimenti dei titoli a 2 anni e 10 anni che si trova ancora a ridosso dei 50 punti base. Osservando l’andamento storico di questo spread la strada da percorrere é ancora molta, il primo target dello spread é a ridosso dei 120 punti base per poi vedere un ulteriore allungo verso i 240 punti. Questo spread ha visto la sua massima espressione di un rialzo proprio in periodi in cui ci si trovava in un clima di taglio dei tassi, cosí come in questo momento dove la Fed si ritrova a combattere con un’inflazione in calo ma al di sopra dei target e un tasso di disoccupazione pericolosamente a ridosso dei minimi storici ma in via di risalita. Questa combinazione é favorevole per vedere un aumento dello spread, il che significa una preferenza negli acquisti di titoli a breve scadenza contro quelli a lungo termine, una condizione che abbiamo visto solamente in casi di tagli dei tassi aggressivi”.

“Attenzione poi anche alle politiche della Fed, potrebbe cambiare il sentiment nel corso dei prossimi giorni in quanto i tagli dei tassi potrebbero aiutare gli Usa nel minor esborso di interessi sul debito a lungo termine”, conclude l’esperto di XTB.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!