Bond high yield: ecco perché l’Europa guida le opportunità

Con un 2025 partito con slancio, il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento si conferma una delle asset class più interessanti per gli investitori. In un contesto segnato da volatilità e incertezza, le obbligazioni high yield offrono oggi un terreno fertile per chi adotta un approccio attivo. «Si tratta di un panorama da cui gli investitori attivi possono trarre vantaggio, grazie alla crescente dispersione tra regioni, settori ed emittenti», afferma Konstantin Leidman, Fixed Income Portfolio Manager di Wellington Management.

Europa in primo piano

L’attenzione si concentra in particolare sull’Europa, indicata da Leidman come «la regione più importante per gli investitori high yield». A rendere il mercato europeo così interessante è una combinazione di fattori: dimensioni aumentate, maggiore diversificazione e, soprattutto, una qualità media decisamente superiore rispetto al passato.

Secondo Leidman, «oltre due terzi del mercato europeo high yield ha un rating BB, e solo il 6,5% circa è classificato CCC o inferiore». Questo profilo qualitativo, unito all’assenza di segnali di indebolimento nei fondamentali aziendali, fa ritenere poco probabile l’arrivo di un ciclo di default su larga scala.

Rendimenti elevati e duration contenuta

Altro elemento chiave è l’attrattiva dei rendimenti. «I rendimenti appaiono molto interessanti, e nel tempo sono un buon indicatore dei ritorni a lungo termine», sottolinea Leidman. Inoltre, la breve durata media delle obbligazioni high yield europee riduce l’esposizione al rischio di tasso d’interesse, una variabile cruciale in un contesto di incertezza monetaria.

«Il mercato high yield globale ha un profilo di duration breve, ma l’Europa si distingue per una duration ancora più contenuta, il che attenua il rischio intrinseco rispetto ai portafogli con duration più lunga», precisa Leidman.

Un contesto complesso, ma favorevole ai gestori attivi

Il 2025 si profila come un anno di sfide, ma anche di opportunità. L’incertezza geopolitica, le possibili politiche commerciali del secondo mandato Trump e i rischi legati alla volatilità dei tassi richiedono un’analisi puntuale e approfondita.

«Riteniamo che l’analisi a livello di settore e di emittente sia fondamentale», afferma Leidman. In particolare, è essenziale individuare aziende con una solida “difesa strategica”, cioè in grado di mantenere margini e ricavi anche in caso di shock esogeni come i dazi.

Intelligenza artificiale: boom o bolla?

La tecnologia, e in particolare l’intelligenza artificiale, è al centro dell’attenzione. Ma Leidman invita alla prudenza: «Siamo consapevoli dei significativi livelli di investimenti e della possibilità che si crei una bolla, viste le alte spese in conto capitale e l’elevato indebitamento nel settore».

Leidman si dice scettico nei confronti delle società high yield fortemente esposte all’IA, in particolare quelle legate all’infrastruttura. Tuttavia, individua opportunità nei fornitori di pagamenti e nelle società software con forti vantaggi competitivi, come l’elevato costo di cambio per i clienti.

La volatilità può diventare un’occasione

Nel contesto attuale, caratterizzato da possibili nuove ondate di volatilità, gli spread potrebbero tornare ad ampliarsi in modo più duraturo. «Riteniamo che la dispersione nei mercati del reddito fisso possa offrire spunti preziosi per generare alfa», spiega Leidman.

In questo scenario, il ruolo dei gestori attivi torna centrale. «I gestori attivi sono in una posizione privilegiata per trarre vantaggio da un possibile ritorno alla volatilità. Preferiamo il mercato europeo rispetto a quello statunitense, grazie alla sua composizione qualitativamente superiore».

Un’opportunità da non perdere

Guardando al medio-lungo termine, Leidman considera gli investimenti in obbligazioni ad alto rendimento un tassello fondamentale per costruire portafogli obbligazionari più solidi e diversificati. Il 2025 si preannuncia come un anno complesso, ma ricco di opportunità per chi saprà navigare con attenzione il mercato europeo dell’high yield.

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