Rischi e opportunità per le small e mid-cap Usa nella nuova fase di de-escalation

Nel turbolento scenario economico internazionale, le azioni small e mid-cap statunitensi stanno ritrovando centralità nel radar degli investitori. A sostenerlo è Francesco Lomartire, Head of Intermediary Client Coverage Southern Europe di State Street Global Advisors, che sottolinea come l’allentamento delle tensioni commerciali possa aprire nuovi spazi di crescita per questo segmento del mercato americano.

“Gli investitori potrebbero sentirsi disorientati dai forti sbalzi di mercato legati all’evoluzione della vicenda dei dazi”, osserva Lomartire. “Ma se la de-escalation delle tensioni commerciali dovesse proseguire e venissero attuate riduzioni fiscali, le small e mid-cap statunitensi potrebbero beneficiarne”.

Rimbalzo dopo la tempesta

Nonostante la minore esposizione ai mercati internazionali, le small e mid-cap hanno risentito dell’instabilità globale, registrando una forte volatilità. Le preoccupazioni legate alla stagflazione — alimentate dalla possibile ampiezza delle misure tariffarie — hanno penalizzato in particolare le esposizioni cicliche e più sensibili al rischio.

Tuttavia, con il graduale allentamento delle tensioni, in particolare nei rapporti tra Stati Uniti e Cina, gli indici di riferimento come il Russell 2000, l’S&P MidCap 400 e l’MSCI USA Small Cap Value Weighted hanno messo a segno importanti rialzi, rimanendo sopra i livelli di inizio secondo trimestre.

“Il nervosismo sui dazi sembra lasciare spazio a negoziazioni commerciali più ordinate”, afferma Lomartire, sottolineando come questo nuovo scenario sia particolarmente favorevole “per esposizioni a più alto rischio/rendimento, come le small e mid-cap statunitensi”.

Condizioni macro sempre più favorevoli

La narrativa di un possibile atterraggio morbido dell’economia USA prende sempre più piede. Nonostante la contrazione dello 0,3% registrata nel primo trimestre e la revisione al ribasso delle stime per il 2025-2026, l’ambiente macroeconomico continua a offrire segnali positivi: disoccupazione bassa (al 4,2%), inflazione in rallentamento e possibilità di tagli ai tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.

“L’inflazione CPI e core CPI di aprile sono entrambe aumentate dello 0,2% mese su mese, al di sotto delle stime”, spiega Lomartire. “Questo dovrebbe consentire alla Fed di tagliare i tassi tre volte nel corso dell’anno, riducendo il rischio per le small e mid-cap sensibili ai tassi”.

Un nuovo slancio per i settori ciclici

Nei primi mesi dell’anno, la volatilità ha spinto gli investitori verso asset più difensivi. Ma oggi, con il cambio di rotta nella politica commerciale, le esposizioni cicliche tornano interessanti. Le small e mid-cap, per loro natura pro-cicliche, presentano sovrappesi nei settori finanziario, industriale, real estate e materiali, rispetto al più difensivo S&P 500.

Lomartire evidenzia le peculiarità dei tre principali indici:

  • L’S&P MidCap 400 si distingue per una composizione settoriale tradizionale e aziende più mature, interessante in un contesto di reshoring e investimenti domestici in crescita.
  • Il Russell 2000 è più esposto a settori ad alta innovazione come biotech e software, con un profilo più volatile ma anche a più alto potenziale.
  • L’MSCI USA Small Cap Value Weighted ha una forte inclinazione verso i titoli finanziari, che potrebbero beneficiare di consumi resilienti e tassi elevati.

Valutazioni appetibili, ma con cautela

Dopo aver recuperato gran parte delle perdite post–Liberation Day, le small e mid-cap scambiano ora a multipli più attraenti rispetto alle large cap e alle loro medie storiche.

“Ci sono delle avvertenze”, precisa Lomartire. “La quota di aziende con utili negativi nell’indice Russell 2000 si avvicina al 30%, un riflesso della forte presenza di società biotech e software in fase iniziale”. Nonostante ciò, isolando le aziende redditizie, i multipli risultano ancora competitivi.

Per chi cerca esposizioni di maggiore qualità, l‘S&P MidCap 400 offre un compromesso ideale, includendo solo aziende con una storia consolidata di utili positivi. E l’MSCI USA Small Cap Value Weighted, con la sua inclinazione value, può rappresentare una valida alternativa per investitori alla ricerca di titoli sottovalutati.

In sintesi

Le small e mid-cap statunitensi si trovano oggi in una posizione potenzialmente favorevole, grazie alla combinazione di fattori macro positivi, de-escalation delle tensioni commerciali e valutazioni interessanti. Ma la selettività resta cruciale.

“In uno scenario ancora incerto, gli investitori dovrebbero concentrarsi su esposizioni con fondamentali solidi e potenziale di crescita, sfruttando la maggiore sensibilità di questo segmento ai miglioramenti del contesto economico”, conclude Lomartire.

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