Dopo un periodo difficile per gli investimenti ESG (Environmental, Social and Governance), stanno finalmente emergendo segnali incoraggianti. Secondo Robert Furdak, Chief Investment Officer per gli investimenti responsabili di Man Group, “nonostante le turbolenze di mercato nel mese di aprile, questo tema di investimento ha mostrato qualità difensive e ha offerto performance solide”. In un contesto globale ancora instabile, gli investimenti sostenibili sembrano avere trovato nuova linfa.
Performance inattese in un aprile turbolento
Nel mese di aprile, i principali indici azionari globali hanno subito un calo significativo: l’S\&P 500 ha perso il 5% e l’MSCI World il 3%. Al contrario, i titoli legati all’energia pulita hanno registrato un aumento del 3% da inizio anno, mentre quelli delle risorse idriche sono rimasti stabili e il settore della difesa ha continuato a generare rendimenti elevati.
In netto contrasto con il comparto energetico globale, che ha subito un crollo del 12% nel solo mese di aprile, i settori ESG hanno mostrato una sorprendente capacità di tenuta. Come sottolinea Furdak, “alla fine di aprile, gli investimenti ESG si sono dimostrati resilienti anche in un contesto ostile”.
I fattori ESG brillano nell’approccio quantitativo
Dal punto di vista dell’analisi fattoriale, l’ESG si è posizionato al terzo posto tra i fattori più performanti da inizio anno, secondo il modello Barra. Solo i fattori “Dimensione” (che misura la differenza di performance tra società piccole e grandi) e “Redditività” (che valuta le aziende più profittevoli) lo precedono.
“Questa resilienza”, osserva Furdak, “è particolarmente sorprendente alla luce del sentiment negativo prevalente negli Stati Uniti verso l’energia pulita e i programmi DEI (diversità, equità e inclusione)”.
Le qualità difensive degli investimenti responsabili
Uno degli aspetti più rilevanti messi in luce nell’ultimo periodo riguarda le caratteristiche difensive delle strategie ESG. L’analisi di Barra ha dimostrato che in fasi di forte volatilità – come marzo/aprile 2025 e dicembre 2024 – gli investimenti ESG hanno prodotto rendimenti positivi, offrendo stabilità quando il resto del mercato era in crisi.
Secondo Furdak, “queste caratteristiche difensive possono avvantaggiare i portafogli in periodi difficili, rappresentando un punto di forza per l’investimento responsabile”.
Contesto politico sfavorevole, ma fondamentali solidi
Il 2024 è stato un anno deludente per l’ESG, e l’inizio del 2025 sembrava confermare questa tendenza. Le politiche della nuova amministrazione statunitense, come il programma “drill-baby-drill” e le minacce di smantellamento dell’Inflation Reduction Act, hanno alimentato le incertezze, aggravate da nuovi dazi su componenti chiave per le rinnovabili, come le batterie agli ioni di litio.
Tuttavia, come puntualizza Furdak, “nonostante le critiche, i driver strutturali di lungo termine dell’ESG rimangono intatti e gli investitori sembrano coltivare i primi germogli”.
La transizione energetica resta una priorità
L’interesse verso la transizione energetica non si è mai realmente affievolito. Le grandi aziende tecnologiche e del settore energia continuano a investire nella decarbonizzazione, spinte anche dal crescente fabbisogno energetico dell’intelligenza artificiale.
Furdak evidenzia che “i clienti orientati all’ESG, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti, continuano a dimostrare un forte interesse per la decarbonizzazione, la transizione e l’adattamento”. Il recente studio di Man Group, Climate Investing: A Hierarchical Approach, sottolinea che la transizione verso l’economia verde richiederà investimenti per trilioni di dollari.
Una resilienza che ispira fiducia
In conclusione, sebbene sia presto per dichiarare definitivamente superata la crisi dell’ESG, i segnali di ripresa sono chiari. “Sebbene una rondine non faccia primavera”, afferma Furdak, “un insegnamento fondamentale che possiamo trarre dall’episodio di sell-off dei mercati del Liberation Day è che stiamo iniziando a vedere la natura resiliente degli investimenti responsabili”.
Una resilienza che potrebbe rappresentare la base per una nuova stagione di crescita per l’ESG.