Asset allocation e tassi di interesse: la view di Axa Im in questa fase

Nelle ultime settimane il tema dominante è stato quello delle tensioni commerciali e del contesto d’incertezza che hanno creato. E in tale contesto, gli investitori si chiedono come si muoveranno i tassi.

“Per capire verso quale direzione stanno andando i tassi d’interesse bisogna innanzitutto considerare che da alcune settimane i mercati sono passati dal prezzare un forte shock macroeconomico – che secondo alcuni doveva sfociare anche in una recessione – a uno scenario in cui lo shock è stato assorbito e non si prevede più una recessione negli Stati Uniti”, avverte Alessandro Tentori, Chief Investment Officer Europa di Axa IM, che spiega come anche gli economisti di Axa IM hanno dovuto cambiare la loro view dopo che l’accordo di Trump con la Cina ha allontanato i timori e lo shock macroeconomico è sembrato rientrare.

“Ora il rischio di una recessione statunitense non è più nello scenario dei nostri economisti, come non lo è più per il mercato e per altre case d’investimento”, afferma Tentori.


La figura mostra le previsioni sui tassi da parte del mercato e di Axa IM, sia per la Fed che per la Bce. Il mercato li vede scendere nell’immediato, ma nel lungo periodo rimane ampio il gap tra Fed e Bce.

E se l’economia Usa ricominciasse a correre dopo l’estate?

“Non escludiamo che i prossimi dati macroeconomici possano indicare un rallentamento dell’economia Usa nel secondo e terzo trimestre, tuttavia resta da chiarire se, dopo la pausa estiva, l’economia americana possa ricominciare a correre, presumibilmente anche con il supporto della banca centrale. E su questo fronte la visibilità è limitata”, sostiene l’esperto di Axa Im.

Nel dettaglio, per quanto riguarda la Fed le forecast di mercato si attestano a circa 75 punti base di tagli entro l’anno (contro i quasi 100 punti base previsti nei periodi di elevata volatilità a inizio aprile), una previsione in linea con quella di AXA IM.

Diversa la situazione per la Bce: “la nostra view è molto più aggressiva rispetto al mercato, che si aspetta tagli intorno ai 60 punti base”, avverte Tentori.

Va sottolineato che, quando si temeva una recessione, la convinzione prevalente era che un forte rallentamento dell’economia Usa, accompagnato da un aumento dell’inflazione, si sarebbe tradotto in Europa in un rallentamento dell’economia e in un ulteriore rallentamento dell’inflazione. In tale contesto, la banca guidata da Christine Lagarde avrebbe avuto un ulteriore motivo per tagliare i tassi d’interesse. “Uno scenario che, al momento, sembra progressivamente rientrare”.

Il declassamento del rating del Treasury Usa non è una notizia

“Di recente il rating di credito del Treasury americano è stato declassato, ma a nostro avviso non è una notizia: l’abbassamento del rating da parte di Moody’s era atteso, dal momento che l’agenzia di rating risultava in ritardo rispetto ad altre agenzie che avevano già proceduto al declassamento. La motivazione è riconducibile a fattori macroeconomici – in particolare, l’atteso aumento del deficit statunitense nei prossimi anni – e, soprattutto, alla limitata capacità dell’economia americana di generare crescita potenziale”, afferma Tentori.

“Per quanto riguarda la politica fiscale nella zona euro – aggiunge l0esperto di Axa Im – è interessante notare come venga percepita come meno espansiva rispetto ad altre economie a livello globale. Vi sarebbe quindi margine di manovra, in Europa, per adottare politiche fiscali più allineate a quelle delle altre economie avanzate”.

Alto interesse per l’azionario tedesco

L’interesse per il mercato azionario tedesco rimane elevato, nonostante le valutazioni già elevate. La volatilità, sia sull’azionario sia sui mercati obbligazionari, è tornata sotto la media del 2025.

L’high yield Usa

Nonostante l’elevata volatilità registrata ad aprile, il mercato high yield statunitense ha mostrato una notevole resilienza. Dopo il sell-off seguito agli annunci sui dazi e i timori che questi potessero alimentare pressioni inflazionistiche, il segmento high yield negli Stati Uniti è tornato in territorio positivo su base annua.

Nonostante la correzione sul mercato azionario, il comparto high yield ha evidenziato – in linea con le previsioni di Axa IM– una volatilità contenuta, favorita dall’andamento divergente tra spread di credito e tassi di interesse risk-free.

Taglio dei tassi?

Nelle ultime settimane abbiamo osservato a un rapido calo – pari a circa 60 punti base – delle probabilità, prezzate dal mercato, di tagli dei tassi da parte della Fed.

“È plausibile che, entro fine anno, i tassi ufficiali della Fed risultino leggermente più bassi. Un’ulteriore, moderata riduzione dei tassi potrebbe essere considerata qualora l’inflazione si rivelasse più contenuta rispetto alle attuali attese di mercato”, conclude Tentori.

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