Jamie Dimon, l’ad di JP Morgan, ha recentemente espresso serie preoccupazioni riguardo alla crescente instabilità del mercato obbligazionario statunitense, attribuendola all‘aumento incontrollato del debito pubblico.
In un’intervista a Fox Business, nel dettaglio, Dimon ha avvertito che l’espansione del debito, combinata con politiche economiche aggressive e spese governative elevate, potrebbe portare a un ampliamento degli spread creditizi e a una maggiore volatilità del mercato obbligazionario.
Secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, il debito pubblico degli Stati Uniti potrebbe raggiungere i 46.789 miliardi di dollari entro il 2029, rappresentando il 133% del PIL. Dimon ha sottolineato che una tale traiettoria è insostenibile e potrebbe portare a una crisi finanziaria se non affrontata tempestivamente.
Il ruolo degli investitori internazionali
Dimon ha anche evidenziato il rischio di un calo della domanda di titoli del Tesoro Usa da parte degli investitori internazionali, in particolare dalla Cina e dall’Europa. Le tensioni commerciali e le politiche fiscali espansive degli Stati Uniti potrebbero ridurre l’appetito per i bond americani, aumentando ulteriormente i rendimenti richiesti dagli investitori .
Powell e la politica dei tassi d’interesse
Nonostante le pressioni politiche, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha mantenuto una linea prudente riguardo ai tassi d’interesse. Powell ha ribadito che l’attuale politica monetaria è necessaria per controllare l’inflazione e garantire la stabilità economica a lungo termine. La Fed ha indicato che eventuali modifiche ai tassi saranno basate su dati economici concreti piuttosto che su pressioni esterne.
BCE verso un nuovo taglio dei tassi
In Europa, nel frattempo, la Banca Centrale Europea si prepara a un nuovo taglio dei tassi d’interesse nel meeting di giugno, con l’obiettivo di stimolare l’economia dell’Eurozona. Si prevede che il tasso di riferimento possa scendere al 2%, segnando un ulteriore passo verso una politica monetaria più accomodante. Questo potrebbe avere implicazioni significative per i mercati azionari europei, potenzialmente favorendo settori sensibili ai tassi come quello immobiliare e dei beni di consumo.
Le preoccupazioni espresse da Dimon sottolineano quindi la necessità di affrontare con urgenza le sfide legate al debito pubblico e alla stabilità finanziaria. Mentre la Fed mantiene una posizione cauta sui tassi d’interesse, la BCE si muove verso ulteriori stimoli monetari. Gli investitori dovranno perciò monitorare attentamente l’evoluzione di queste dinamiche per adattare le proprie strategie di investimento in un contesto economico in rapida evoluzione.