Dopo un aprile turbolento, i mercati azionari globali hanno archiviato un mese di maggio con slancio positivo. Secondo gli analisti di Equita, “i mercati azionari globali hanno chiuso il mese di maggio in forte crescita (+6%), recuperando rapidamente le perdite post-Liberation Day”, trainati soprattutto da un allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
L’annuncio di una tregua di 90 giorni tra le due potenze ha rappresentato un cambio di passo nella politica commerciale dell’amministrazione Trump, che, spiegano gli analisti, si è mossa “meno su basi ideologiche, e più verso un pragmatismo negoziale”. Questo sviluppo ha ridotto significativamente le probabilità di recessione negli Stati Uniti, passate dal 50-60% al 30-40%.
Italia in testa, spinta dal settore finanziario
A livello europeo, l’Italia si è distinta per performance: “I mercati azionari italiani hanno continuato a sovraperformare gli altri listini”, segnalano da Equita, citando un FTSE MIB a +8.2% e un FTSE Italia Mid-Cap a +8.9%, contro un Euro Stoxx 600 in crescita del 4.9%. Il motore principale è stato il settore bancario, con un indice in aumento dell’8%, accompagnato da un deciso rimbalzo di titoli mid-small cap. Il tutto è avvenuto in un contesto favorevole anche sul fronte obbligazionario, con lo spread BTP-Bund che è sceso sotto i 100 punti base.
Attenzione ai tassi e al debito USA
Oltre al commercio internazionale, gli occhi degli investitori si sono rivolti anche ai tassi d’interesse e alla sostenibilità fiscale statunitense. Negli USA, i rendimenti hanno registrato un’accelerazione, toccando il 4.4% (+25 punti base), complice un nuovo disegno di legge fiscale che prevede l’estensione dei tagli alle tasse e un innalzamento del tetto del debito di 4.000 miliardi di dollari. “Per ora la proposta è stata approvata di misura dalla Camera, e deve ancora passare al Senato”, osservano da Equita, aggiungendo che si prevedono modifiche sostanziali.
Un ulteriore punto di attenzione è rappresentato dal mercato giapponese, dove le recenti aste di titoli governativi hanno mostrato segnali di tensione, in particolare sulle scadenze ultralunghe. Il rendimento del JGB a 30 anni è salito di 32 punti base, raggiungendo il 3%, livello che non si vedeva da oltre vent’anni. “Questo repricing ha riacceso l’attenzione sul tema dello smantellamento del carry trade in yen”, avvertono gli analisti, sottolineando che il rischio di un unwinding resta concreto.
Outlook: cautela tattica, ma view costruttiva
Guardando ai prossimi mesi, Equita mantiene un atteggiamento “moderatamente costruttivo” sui mercati azionari. Pur riconoscendo il rischio di un fisiologico rallentamento dell’attività, dovuto a un effetto di compensazione dopo l’anticipo degli ordini, il team di analisi sottolinea che “i policymaker appaiono pronti a intervenire”, con stimoli fiscali mirati e banche centrali disposte a rafforzare il supporto monetario.
In particolare, in Europa il contesto appare favorevole: la BCE ha più margine rispetto alla Fed per politiche accomodanti, mentre il piano tedesco da 500 miliardi di euro potrebbe generare effetti significativi a partire dal 2026. Le valutazioni, inoltre, restano attraenti, con un rapporto prezzo/utili atteso per il 2025-26 pari a 15.5x-14.1x, contro i 22.7x-20.2x degli Stati Uniti.
Posizionamento di portafoglio
Alla luce di questo scenario, Equita conferma una posizione di investimento al 93.2%, poco sotto il livello del mese precedente (93.5%) e sopra il peso neutro del 90%. I temi preferiti includono il settore finanziario — in particolare i titoli a elevata componente commissionale come Finecobank e Banca Mediolanum — e le banche tradizionali (UniCredit, BPER, Intesa Sanpaolo e Credem). Piace anche il comparto infrastrutture (Buzzi Unicem, Danieli Risp), beneficiario del piano tedesco, e le mid-small cap italiane, che “dopo anni di sottoperformance offrono valutazioni interessanti”.
Più cautela, invece, su auto e lusso. Quest’ultimo settore “resta sotto pressione per la debolezza della domanda in Cina e USA”, anche se le valutazioni stanno tornando su livelli interessanti. Neutrale, infine, il giudizio sulle utilities.
“Confermiamo una view costruttiva sui mercati azionari”, concludono gli analisti di Equita, “mantenendo un margine di liquidità per cogliere opportunità tattiche in caso di nuove correzioni”.