Dopo il dato sull’inflazione annua scesa il mese scorso sotto il target della banca centrale e un’economia stagnante, era scontata per la riunione di giovedi, l’ottava riduzione del costo del denaro da parte della Bce, che ha portato il tasso sui depositi al 2%, livello considerato neutrale.
L’attenzione degli investitori si concentra ora sulle parole di Christine Lagarde e all’aggiornamento delle stime dello staff che forniranno indicazioni sul prosieguo del ciclo di allentamento, tra le pesanti incognite legate ai possibili effetti delle sempre più imprevedibili politiche commerciali americane.
C’è un crescente consenso di mercato sul fatto che la Bce farà una pausa a luglio, con un’altra riduzione ipotizzata entro la fine dell’anno. È improbabile, tuttavia, che Lagarde darà agli operatori la conferma che cercano, sottolineando la totale dipendenza dai dati. Nel breve termine, l’inflazione potrebbe scendere ulteriormente e persino portarsi al di sotto dell’obiettivo, rafforzando la tesi di tagli più significativi del previsto. Ma fattori come i dazi e l’aumento della spesa pubblica potrebbero annullare le pressioni sui prezzi nel lungo termine, inducendo l’istituto a maggiore cautela. Pertanto la prospettiva dovrebbe andare per un certo periodo in una fase di relativa stabilizzazione dei prezzi del mercato obbligazionario, laddove i valori attuali scontavano già per la maggior parte questo ribasso della Bce.
Per quanto riguarda oltre Oceano, si prospettano toni più “dovish” di quanto inizialmente atteso, dopo che i recenti dati deboli sui servizi e sul mercato privato del lavoro hanno riportato sul tavolo l’ipotesi di un allentamento monetario entro dicembre. Gli ultimi dati, hanno spinto Trump a ribadire la sua richiesta a Jerome Powell, governatore della Fed, ad abbassare i tassi di interesse. Per le principali case di scommesse, viene valutata una probabilità di circa il 75% di un intervento a settembre, sebbene i policymaker si siano ben guardati dall’avallare tale ipotesi viste le incertezze del quadro economico legate alle scelte della Casa Bianca. Molta attenzione arriverà dopo l’aggiornamento di maggio sui nuovi occupati, con un aumento previsto di 130.000 posti e una disoccupazione stimata stabile al 4,2%.
In questo scenario restano protagonisti i nostri titoli di Stato che hanno rotto la barriera di spread contro Bund a quota 100, stabilizzandosi in area 95 punti, che corrisponde ad un rendimento medio sul titolo decennale del 3,45% circa. La media della zona euro è ora al 2,88% e sotto il 3% sono ora oltre alla Germania, l’Austria, Cipro, Finlandia, Irlanda, Olanda e Portogallo. In settimana abbiamo anche abbandonato la maglia nera, lasciando l’ultimo posto dei rendimenti Eurozona alla Lituania.
Plauso per il nostro Paese, dopo le agenzie di rating, anche dalla Commissione Europea, per le politiche economiche in obiettivo di riduzione del deficit sotto il 3% nei parametri indicati.
Le nuove emissioni governative sotto la lente…
Questo ha effetto sui mercati, dopo il successo della scorsa settimana per il Btp Italia, con raccolta complessiva di 8,75 miliardi di euro tra retail ed istituzionali, Il Tesoro ha dato mandato ad un pool di banche di collocare via sindacato l’emissione del nuovo BTP a cinque anni con scadenza 1 ottobre 2030 (codice Isin IT0005654642) e la riapertura per cinque miliardi di euro del BTP Green con scadenza 30 ottobre 2037 e cedola 4,05% (Isin IT0005596470). Al termine dell’operazione sono entrate nelle casse dello stato 17 miliardi, infatti, l’importo emesso in relazione alla scadenza più corta è stato di 12 miliardi rispetto ad ordini per un controvalore superiore ai 120 miliardi. Per quanto riguarda, invece, il bond legato ad obiettivi di sostenibilità ambientale, gli ordini sono stati pari a 94 miliardi.
In totale quindi più di 214 miliardi, un multiplo di circa 12,6 volte l’offerta. Il BTp ottobre 2030 alla fine ha spuntato un rendimento a 8 punti base sopra l’attuale benchmark a cinque anni, offre il 2,768% annuale lordo per mezzo di una cedola del 2,70% e di un prezzo di re-offer di 99,761. Il Tesoro ha reso noto che la prima cedola, che sarà messa in pagamento il 1° ottobre prossimo, sarà corta e pari allo 0,826230% del capitale nominale, corrispondente a 112 giorni di possesso dalla data di regolamento dell’11 giugno.
Il rendimento del BTp Green 2037 è stato fissato, invece, a +6 punti sul titolo marzo 2037, per cui sotto al 3,692%. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 103,866. La prima tranche era stata collocata sul mercato nel maggio del 2024. L’alta domanda è, chiaramente, un ottimo segno per il mercato sovrano italiano. Ennesima conferma di un trend positivo che va avanti da parecchi mesi e che ha portato lo spread ai minimi di periodo. Rating Baa3/BBB+/BBB e lotto minimo di mille euro con multipli di mille. Ottimo esame quindi del primo prestito sindacato dopo che le due agenzie Moody’s e S&P hanno migliorato il loro giudizio sull’Italia.
… e i nuovi corporate sotto i riflettori
Sul fronte dei corporate e finanziari, UniCredit ha collocato due obbligazioni senior preferred, la prima con scadenza a sei anni (6NC5), la seconda a dieci anni. Il bond con scadenza 10 giugno 2031 è un’emissione di tipo tipo fixed to floating rate, ovvero a tasso fisso per i primi cinque anni. Dal 10 giugno 2030 il bond è richiamabile dalla banca (callable) al valore di 100, da quel momento in poi diventa variabile. Ad inizio collocamento, il bond viaggiava 125 punti sopra il tasso midswap, ma data la forte richiesta lo spread scende a 95 punti . Il secondo bond scade il 10 giugno 2035, è un tasso fisso che in avvio di collocamento viaggiava 150/155 punti base sopra il tasso midwasp, ma data la forte richiesta lo spread finale scende a +125 punti. A fine collocamento la domanda del mercato è di, rispettivamente, 2,4 e due miliardi, quindi 4,4 miliardi nel complesso per 1 miliardo di collocamento per ciascun bond. Nel dettaglio: per la tranche breve (IT0005654592) cedola 3,10% prezzo 99,90 e rendimento 3,122%, per la tranche a dieci anni (IT0005654584) cedola 3,725%, prezzo 99,811 e rendimento 3,748%. L’emissione bancaria è riservata a investitori istituzionali e privati qualificati, essendo il taglio minimo di investimento di 100mila euro on mulitpli di mille. Rating assegnato ai due bond: Baa1 / BBB+ / BBB+.
Mediobanca colloca un covered bond a cinque anni. Il titolo, con struttura soft bullet, scadrà il 5 agosto 2030 mentre la guidance di rendimento è in area 55 punti sul midswap. L’emissione covered ha un ammontare di 750 milioni di euro e garantisce una cedola del 2,625% e gli ordini hanno oltrepassato 1.4 miliardi, per un valore di quasi due volte superiore all’offerta. La richiesta elevata ha permesso di rivedere il rendimento comunicato all’inizio (+55 punti base sopra il tasso midswap) e di fissarlo a +50 punti base. E’ la terza emissione pubblica rivolta a investitori istituzionali da inizio 2025.
Si è concluso con successo il primo collocamento del 2025 per Luminor Bank, terza banca più grande dei Paesi Baltici con sede in Lettonia. Si tratta del collocamento di un’obbligazione 4NC3 da 300 milioni di euro. La banca ha lanciato un bond 4NC3in euro con ordini pari a oltre cinque volte l’ammontare offerto: 1,5 miliardi per il bond in euro contro 300 milioni. L’obbligazione (XS3079969104) ha scadenza 12 giugno 2029, l’emittente ha la facoltà di richiamare il titolo al terzo anno. Il rendimento è stato fissato a 155 punti base sul tasso midswap di pari durata dopo prime indicazioni di +195 punti. Nel dettaglio: cedola 3,551%, prezzo 100, rating A2 e lotto minimo negoziabile 100mila euro con multipli di mille.
La Banque Postale ha collocato un covered bond green a sette anni di importo un miliardo di euro. Si tratta di un green bond covered, garantito da mutui ipotecari.Il rendimento offerto è stato fissato a +52 punti base sul tasso midswap, abbassato dai +58 ipotizzati con la guidance iniziale. L’obbligazione bancaria garantita con scadenza 12 giugno 2032 paga una cedola annua lorda del 2,75%, prezzo 99,423 e rendimento 2,842%. Gli ordini raccolti durante la fase di collocamento hanno raggiunto 1,7 miliardi di euro. Lotto minimo 100mila euro conmultipli di 100mila e rating Aaa, Isin FR0014010BU9.
Nell’automotive, attiva Stellantis, che colloca due bond senior, in un’operazione dual tranche a sei e dieci anni. La richiesta degli investitori istituzionali arriva, a fine collocamento, a 2,6 miliardi per l’obbligazione più corta e 2,5 miliardi per quella lunga, in tutto 5,1 miliardi a fronte di un collocamento atteso dal mercato per due miliardi. L’emissione a scadenza 6 giugno 2031 (XS3090081897) rende 200 punti sopra il tasso midswap che scende poi a 165 punti per un rendimento del 3,90%. L’emissione invece a dieci anni (XS3090092233) e scadenza 6 giugno 2035 viaggia in collocamento con 250 punti di spread sopra il midswap, ma in chiusura stringe a 215 punti di spread e un rendimento del 4,65%. Nel dettaglio il bond a con scadenza giugno 2031 offre una cedola annua lorda del 3,875%, prezzo 99,826, rendimento 3,908% e ammontare 700 milioni di euro; il bond con scadenza giugno 2035 offre una cedola del 4,625%, prezzo 99,749 e rendimento 4,657% e ammontare 800 milioni di euro. Il taglio minimo di investimento è di 100mila euro con multipli di mille euro. Rating Baa2/BBB con outlook stabile.
Anche EssilorLuxottica si affaccia al mercato dei bond. Il big dell’occhialeria colloca infatti un bond senior unsecured a quattro anni (scadenza 10 gennaio 2030). La richiesta degli investitori è di circa 1,7 miliardi di euro a fronte di un collocamento da un miliardo di euro. Il rendimento in fase di collocamento è di 90 punti sopra il tasso midswap, per poi stringersi alla fine a 60 punti, grazie alla forte domanda. Nel dettaglio: cedola annua lorda pari a 2,625%, prezzo di emissione 99,439 e rendimento 2,759%. Il codice Isin dell’emissione è FR0014010BK0, il taglio minimo di investimento è stato fissato a 100mila euro con multipli di 100mila. Rating assegnato all’emissione A2.
Altro nome di peso dal settore lusso francese con Kering, (Gucci, Saint Laurent ed altri marchi) che rilancia la cosmetica emettendo un bond da 750 milioni di euro con scadenza a 4,5 anni e cedola del 3,125%. Il rimborso dell’obbligazione è fissato alla pari il 27 novembre 2029. L’obiettivo è migliorare la flessibilità finanziaria del gruppo, in un momento complesso per l’intero comparto del lusso. L’emissione arriva dopo un trimestre del 2025 definito difficile, con ricavi in calo del 14%. Isin FR001400ZZC9.
Tra i titoli high yield, ACS, Actividades de Construcción y Servicios, multinazionale spagnola nel settore delle costruzioni, ha collocato un nuovo bond a cinque anni, scadenza 11 giugno 2030 e prime indicazioni di rendimento in area +195/200 punti sopra il tasso midswap. Ordini per 1,1 miliardi, rendimento abbassato a +170 punti base. Cedola annua lorda del 3,75%, prezzo 99,299 e rendimento 3,907%. Isin XS3029358317, lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e rating BB+. Ammontare dell’emissione fissato 500 milioni di euro.
A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker