Germania, nuova America? Pro e contro della corsa della Borsa tedesca

“Da alcuni mesi tutto sembra deporre a favore della Borsa tedesca”, osserva Alexis Bienvenu, fund manager de La Financière de l’Echiquier. “Un nuovo Cancelliere conservatore, una coalizione ampia e stabile, una riforma di bilancio storica, un piano colossale per spese militari e infrastrutture, e un orientamento politico favorevole agli investimenti produttivi a lungo termine”.

Riforme ambiziose, ma con impatto limitato nel breve termine

L’entusiasmo è sostenuto da riforme che puntano a rendere la Germania più attrattiva per gli investitori, come il progetto per la riduzione dell’aliquota fiscale sulle imprese di cinque punti entro il 2032. Tuttavia, Bienvenu invita alla prudenza.

“Il piano di riduzione fiscale non è gigantesco”, spiega. “Si parla di 46 miliardi di euro entro il 2029, meno dell’1% del PIL in quattro anni. Non trasformerà radicalmente il panorama economico”.

Più rilevante, invece, il piano per spese militari e infrastrutturali da 1.000 miliardi di euro in 12 anni. Ma anche in questo caso, gli effetti concreti si vedranno solo dal 2026.

Crescita economica debole e venti contrari dagli USA

A preoccupare è soprattutto lo scenario macroeconomico. Le stime di crescita rimangono modeste: +0,1% nel 2025 e +1,1% nel 2026 secondo le proiezioni Bloomberg.

“La Germania dovrà fare fronte alla guerra commerciale condotta dagli Stati Uniti”, avverte Bienvenu. “È un Paese fortemente dipendente dal commercio estero, e le restrizioni americane potrebbero avere effetti importanti in un contesto già fragile”.

Un rally trainato da pochi grandi nomi

Il rally della Borsa tedesca è stato guidato in gran parte da pochi settori. In particolare, beni strumentali e tecnologia: titoli come Rheinmetall, Siemens Energy e SAP hanno trascinato il listino.

“Ma questi titoli sono diventati molto costosi”, sottolinea Bienvenu. “Rheinmetall, ad esempio, è cresciuta del 205% quest’anno e scambia a oltre 60 volte gli utili previsti nel 2025. Anche Siemens Energy è salita del 77%. Con valutazioni così elevate, ogni delusione potrebbe avere un impatto rilevante”.

Pmi: un’opportunità da non sottovalutare

Se le grandi capitalizzazioni appaiono surriscaldate, lo scenario per le piccole imprese è diverso. Hanno guadagnato il 25% nel 2024, ma restano molto indietro sul piano quinquennale.

“Le piccole imprese sono meno esposte al commercio globale e potrebbero beneficiare maggiormente dei piani interni di rilancio”, osserva Bienvenu. “Se si instaurasse un circolo virtuoso di fiducia, potrebbero vivere una fase di forte crescita nei prossimi trimestri”.

Una nuova era per la Germania?

Il governo tedesco ha finora saputo mantenere alta la fiducia degli investitori. Ma la vera sfida sarà consolidare questo slancio nel medio-lungo periodo.

“La posizione dell’attuale governo sarà fondamentale per mantenere l’entusiasmo tornato nel Paese”, conclude Bienvenu. “Se ci riuscirà, potrà raccogliere i frutti di un nuovo orientamento dei flussi di capitale, mentre altri Paesi europei restano bloccati dalle loro difficoltà di bilancio”.

Dopo l’ora della Silicon Valley, si chiede provocatoriamente Bienvenu, “è giunta quella della Metall Valley sul Reno?” I segnali sono incoraggianti, ma la strada per diventare la nuova America è ancora lunga.

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