A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
Il Pil del Regno Unito ha registrato una contrazione dello 0,3% a maggio , un risultato leggermente migliore rispetto alle previsioni degli economisti, ma che riflette l’irregolarità della ripresa dell’economia britannica.
La scorsa settimana, il governatore della Bank of England Andrew Bailey aveva avvertito che i dati sul Pil relativi alla prima parte dell’anno erano stati insolitamente volatili , e la lettura di oggi conferma questa tesi. Ora, il punto è se la crescita inizierà a stabilizzarsi nei prossimi mesi o se l’andamento irregolare proseguirà per tutta l’estate.
Nel frattempo, la spending review dei conti pubblici annunciata ieri dal Cancelliere ha aggiunto ulteriore incertezza. A seconda dell’entità e della tipologia di eventuali tagli o riallocazioni di spesa, la politica fiscale potrebbe frenare ulteriormente la domanda o fornire un sostegno mirato ai settori in difficoltà . Resta cruciale comprendere come il governo intende finanziare queste misure, se tramite tagli più incisivi, un aumento del debito pubblico o possibili rialzi delle imposte.
Ciascuna opzione ha implicazioni diverse per l’economia: un aumento delle tasse potrebbe incidere negativamente sulla spesa delle famiglie, mentre una politica di tagli aggressivi potrebbe rallentare gli investimenti pubblici. Fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sulla posizione fiscale del governo, le prospettive di crescita a medio termine rimangono poco chiare, soprattutto perché le imprese e le famiglie potrebbero posticipare decisioni importanti in risposta all’ambiguità politica. Le prospettive di politica monetaria più ampie rimangono invariate: i mercati continuano ad aspettarsi che la Banca d’Inghilterra inizi a tagliare i tassi d’interesse in agosto , con un’ulteriore probabile riduzione a novembre. A meno di un rallentamento più prolungato o più intenso, i dati odierni non dovrebbero modificare tale traiettoria.