Mercati emergenti: nuove rotte per la diversificazione globale

In un contesto di forte incertezza a breve termine, acuita dall’agenda politica statunitense, cresce tra gli investitori l’esigenza di diversificare i portafogli al di fuori degli Stati Uniti. Secondo Flora Dishnica, investment manager di Pictet AM, “l’investimento nei mercati emergenti torna così ad essere protagonista, specie se affrontato con un approccio multi-asset innovativo e flessibile”. L’attenzione si sposta dunque verso economie in crescita, capaci di offrire rendimenti interessanti e nuovi equilibri geopolitici.

Il risveglio dell’economia cinese

La Cina sta vivendo una fase di rinnovato slancio economico, che ha riacceso l’interesse degli investitori. Il caso Deepseek, un sistema di intelligenza artificiale dalle performance paragonabili ai modelli occidentali ma costruito con hardware meno sofisticato, ha messo in luce l’efficienza tecnologica cinese e la sua capacità di innovazione. Pechino ha intensificato il sostegno ai settori ad alto potenziale, incontrando i CEO locali e incentivando gli investimenti strategici.

“Oltre a rispondere alle restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti”, osserva Dishnica, “le big tech cinesi come Baidu, Tencent e Alibaba continuano a offrire margini di crescita interessanti e valutazioni contenute rispetto alle controparti americane”.

BRICS: protagonisti del cambiamento

I Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) stanno emergendo come attori fondamentali nell’economia globale. Il loro crescente peso è alimentato da investimenti in innovazione tecnologica, Intelligenza Artificiale, transizione energetica e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali.

“L’influenza economica e politica dei BRICS si rafforza grazie a nuove alleanze strategiche e a un flusso continuo di capitali esteri”, spiega Dishnica. La transizione ecologica, inoltre, rappresenta un potente motore di crescita: questi Paesi investono sempre più nelle energie rinnovabili, con un ruolo cruciale nella decarbonizzazione globale. La loro ricchezza di risorse naturali li rende centrali anche nel settore delle materie prime.

Perché guardare oltre gli Stati Uniti

Nel periodo post-pandemico, molte banche centrali dei Paesi emergenti hanno adottato politiche monetarie prudenti, contribuendo alla stabilità delle valute locali. Oggi, in uno scenario di dollaro debole e di tensioni protezionistiche, le condizioni nei mercati emergenti appaiono particolarmente favorevoli.

“I margini di manovra sui tassi sono oggi più ampi nei mercati emergenti”, sottolinea Dishnica, “e questo crea opportunità per strategie più dinamiche e differenziate”. La varietà di economie e l’inclusione di Paesi di frontiera rendono questo universo di investimento una fonte di diversificazione e crescita interessante per il medio-lungo periodo.

Il potenziale del mercato azionario emergente

Nonostante spesso sottovalutati, i mercati azionari emergenti hanno dimostrato una performance di lungo periodo notevole. “Tra il 2005 e il 2025, tre delle cinque borse mondiali più performanti appartengono a mercati emergenti”, ricorda Dishnica. Questo dato sottolinea l’importanza di considerare queste economie in rapida espansione nella costruzione di portafogli a lungo termine.

Un altro elemento da non trascurare è la bassa partecipazione degli investitori locali, attualmente inferiore al 10%, che suggerisce un margine di crescita ancora significativo nel futuro prossimo.

Un approccio attivo e flessibile

La strategia Pictet-Emerging Markets Multi Assets (EMMA) si propone come soluzione ottimale per accedere ai mercati emergenti in modo selettivo e bilanciato. “L’approccio multi-asset ci consente di offrire una diversificazione mirata, posizionandoci in maniera equilibrata sulla Cina, spesso sovrappesata dalle soluzioni passive”, spiega Dishnica.

La gestione attiva e la libertà da vincoli di benchmark permettono di sfruttare pienamente le opportunità offerte dai diversi mercati emergenti. Con EMMA, conclude Dishnica, “vogliamo intercettare la crescita laddove si manifesta, adattandoci rapidamente ai cambiamenti strutturali e cogliendo nuove traiettorie di sviluppo economico globale”.

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