Strand (Nordea) “Ottimismo con cautela sugli high yield europei”

“Il segmento High Yield europeo si trova attualmente in una fase interessante”, È questa l’opinione di Fredrik Strand, portfolio manager del Nordea 1 – European High Yield Sustainable Stars Bond Fund, che ha spiegato in questa intervista le ragioni della sua view.

 Perché avete questo outlook positivo?

Il segmento High Yield europeo si trova attualmente in una fase interessante. Nel corso del 2025 stiamo osservando diverse dinamiche favorevoli. Innanzitutto, i tassi di default sono rimasti al di sotto delle medie storiche e, pur essendo in aumento per il 2025, si prevede una normalizzazione nel 2026, a conferma della solidità dei bilanci di molte aziende europee, rafforzatisi nel periodo post-pandemico. Anche l’orientamento di politica monetaria della Banca Centrale Europea è favorevole: i partecipanti al mercato si aspettano un ciclo graduale di allentamento, che dovrebbe sostenere in generale gli asset obbligazionari. Questo tipo di contesto solitamente favorisce una buona performance delle obbligazioni high yield, offrendo al contempo un interessante potenziale di rendimento. Con un rendimento intorno al 6%, il segmento High Yield europeo continua infatti a essere interessante, soprattutto in un mondo ancora affamato di reddito.

Nel complesso, manteniamo una visione cautamente ottimista. Dal punto di vista degli investimenti, i mercati finanziari dovranno sicuramente adattarsi a una nuova realtà caratterizzata da una maggiore volatilità. Ciò non deve però essere interpretato come uno scenario catastrofico. Sebbene i rischi e le incertezze siano numerosi, va ricordato che le aspettative attuali riguardano un’imposizione tariffaria generale negli Stati Uniti “solo” del 10%, eventualmente accompagnata da un aumento delle aliquote fiscali in alcuni Paesi. Allo stesso tempo, esiste ancora la possibilità di negoziare tali misure. Se dovessero essere confermate, avrebbero sicuramente un impatto frenante sulla crescita europea, ma secondo la maggior parte degli economisti non si tratterebbe comunque di uno scenario disastroso.

Siamo inoltre in una situazione in cui le aziende europee per fortuna presentano fondamentali solidi e bilanci generalmente molto robusti. Quindi, se si dovesse attraversare una fase turbolenta, non sarebbe tra le peggiori possibili. Naturalmente ciò comporta alcune sfide per le aziende nel nostro universo di investimento. Alcune dovranno rafforzare la propria presenza in mercati di esportazione alternativi. Probabilmente non perché non potranno più esportare negli Stati Uniti, ma perché è diventato evidente che gli Stati Uniti sono diventati un partner commerciale meno affidabile. Altre saranno costrette a farlo a causa di un indebolimento eccessivo della loro competitività. Ci troviamo dunque in un processo di transizione.

Per noi investitori, è fondamentale gestire e bilanciare questi rischi concentrando la nostra analisi sulle singole aziende e sui loro modelli di business. In un contesto di maggiore rischio idiosincratico atteso, la selezione attiva sarà essenziale. Allo stesso tempo, le obbligazioni societarie presentano un vantaggio rispetto alle azioni: noi investitori non abbiamo bisogno di crescita degli utili, preferiamo flussi di cassa stabili.

 

Quali sono le principali caratteristiche del vostro fondo?

Riteniamo di poter sovraperformare il mercato nel lungo termine grazie a un’analisi specifica delle singole aziende, che include anche l’analisi Esg, e a un approccio bottom-up. La strategia ha come benchmark uno dei principali indici High Yield europei, senza limitazioni o bias ESG a livello di indice. Questo per sottolineare la nostra forte convinzione che sia effettivamente possibile coniugare rendimento e responsabilità: siamo fiduciosi di poter battere il mercato investendo esclusivamente in aziende che rispettano i nostri criteri ESG.

Per cogliere le opportunità di valore relativo e ottimizzare i rendimenti corretti per il rischio, riteniamo essenziali i seguenti elementi:

  • Un team di investimento specializzato, in grado di individuare rischi di credito non correttamente prezzati tramite un’approfondita analisi bottom-up
  • Un processo d’investimento disciplinato e replicabile, per mantenere l’attenzione sul valore relativo
  • Strumenti proprietari di risk management, utili per eliminare rischi indesiderati

Il nostro obiettivo è ottimizzare i rendimenti corretti per il rischio utilizzando pienamente il nostro “budget di rischio” nella nostra area di maggiore competenza: la selezione dei titoli.  Una caratteristica distintiva della nostra strategia è che investiamo lungo tutto lo spettro di rischio dell’High Yield. Siamo consapevoli che i default fanno parte di questa asset class e non possiamo permetterci di temere alcuna opportunità di investimento. Tuttavia, ci concentriamo sulla corretta valutazione dei rischi e sulla dimensione delle posizioni in portafoglio in relazione ai rischi identificati. La nostra attenzione continua è rivolta alla performance del portafoglio e al bilanciamento complessivo del rischio. Infine, vale la pena ricordare le nostre credenziali: il team European Credit di Nordea gestisce circa 20 miliardi di euro di asset, di cui circa 5 miliardi in High Yield e 1,8 miliardi nella nostra soluzione Sustainable Stars. Il nostro fondo, lanciato nel 2019, combina performance di primo livello con una solida integrazione dei criteri Esg, a dimostrazione della robustezza del nostro processo d’investimento e dell’esperienza del nostro team. Inoltre, ci posizioniamo costantemente nel primo quartile sia in termini di rendimento assoluto che corretto per il rischio rispetto ai concorrenti.

 

Può dare qualche dettaglio in più sul suo track record delle performance, sul livello di volatilità dei rendimenti e sul tasso di default?

Negli ultimi anni, il fondo ha registrato performance molto solide grazie a una combinazione di alpha elevato e un beta leggermente superiore a 1 (1,1–1,15). In particolare, durante il recente sell-off del mercato del credito, nonostante il beta storicamente elevato, il fondo ha subito perdite in linea con il mercato: l’alpha ha di fatto compensato il beta superiore a 1. Questo è esattamente il tipo di comportamento che vogliamo offrire: sovraperformare nelle fasi rialziste e tenere il passo con il mercato nelle (relativamente rare) fasi ribassiste. È così che il fondo si è posizionato nel primo quartile Morningstar e continua a mantenere una posizione di vertice. Naturalmente, una conseguenza della nostra strategia è che di tanto in tanto si verifichino dei default, ma questi devono essere bilanciati da casi di alpha positivo tra gli investimenti più rischiosi. Va anche sottolineato che non è detto che un default abbia un impatto negativo significativo sul rendimento assoluto o relativo del portafoglio: tutto dipende dal prezzo di acquisto del titolo e dal valore di ristrutturazione. Occorre quindi cautela nel giudicare il successo di un portafoglio guardando esclusivamente al numero di default. Nel 2020, il portafoglio deteneva una posizione in Hema. Il retailer olandese presentava una generazione di flussi di cassa limitata e un proprietario privo delle risorse necessarie per sostenere l’azienda durante il Covid. Noi eravamo esposti con obbligazioni sia secured che unsecured: quelle garantite erano coperte da credit default swap. Abbiamo registrato una perdita di circa 40 punti base sulla componente unsecured, parzialmente compensata da 15 punti base in cedole durante il periodo di detenzione.

Avete delle particolari preferenze a livello settoriale e geografico in questo momento nel segmento high yield?

 Rimaniamo fedeli alla nostra filosofia d’investimento e non prendiamo decisioni basate su scommesse direzionali top-down legate a valutazioni politiche o macroeconomiche. Riconosciamo che alcuni settori e aziende sono più esposti alle attuali turbolenze e all’elevata volatilità di mercato, dovute in particolare alle politiche tariffarie, rispetto ad altri. Tuttavia, continuiamo a concentrarci sull’analisi bottom-up delle singole aziende, valutando le loro specifiche vulnerabilità rispetto ai rischi esistenti ed emergenti. Siamo convinti che il nostro approccio, basato sulla selezione dei singoli emittenti e sulla gestione complessiva dei rischi del portafoglio, sia il più adatto per affrontare periodi di forte volatilità e incertezza come quello attuale.

Detto ciò, possiamo evidenziare alcuni elementi dell’attuale posizionamento di portafoglio:

  • A causa del profilo ESG rafforzato del fondo (o “specifiche ESG”, se si preferisce), vi è una sottoponderazione strutturale del settore Energy tradizionale (esposizione pari a 0%);
  • Attualmente, abbiamo una sovraponderazione sui titoli non ciclici, dato che la probabilità di una qualche forma di recessione è in aumento. Siamo corti su automotive, tempo libero (in particolare compagnie di crociera) e viaggi. Abbiamo invece un’esposizione lunga su banche, immobili residenziali con affitti regolamentati e sanità;
  • Deteniamo inoltre una marcata sovraponderazione sui titoli finanziari (comprese banche, assicurazioni e servizi finanziari). Oltre a disporre di un team di analisti dedicato a questo settore, i fondamentali delle banche europee restano solidi.

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