Crac Islanda – sale la tensione tra gli obbligazionisti

Diversi lettori continuano a scriverci chiedendo lumi circa le possibilità di recupero sulle obbligazioni emesse da banche o dallo stato islandese.

Come abbiamo sottolineato più volte, è ancora troppo presto per fare delle stime sulle possibilità di recuperare il proprio investimento dato che i progetti di sostegno dell’economia sono in corso d’opera. 

In particolare un lettore ci chiede le possibilità di recupero di un bond Glitnir in euro scadente il 5/2/2010 “quali speranze per un suo anche parziale recupero?”. 

Il bond Glitnir in questione vale al momento, un prezzo indicativo fra i 2,5 e i 3 centesimi. E’ quindi evidente che per ora le speranze per un recupero sono molto basse. Francamente è difficile valutare se i seguenti valori possano essere appropriati ma per rivedere un tasso di recupero elevato sarebbe necessario un ‘mezzo miracolo’.

Per ora infatti sembra previsto solo il rimborso dei correntisti mentre per gli obbligazionisti è difficile ipotizzare possano ricavare qualcosa di significativo.
Non vi sono ancora notizie certe salvo l’approvazione di un prestito di 2,1 miliardi di dollari da parte del Fondo Monetario Internazionale, che però non sembrano destinati una dare una soluzione in tempi rapidi alla situazione.


GLI ULTIMI FATTI SALIENTI SUL SITO DELLA BANCA CENTRALE ISLANDESE


24.11.2008 –
L’agenzia di rating Standard & Poor’s Ratings ha ridotto il rating sul debito in valuta estera della Repubblica di Irlanda a BBB- con Outlook negativo.

20.11.2008 
– La banca centrale Nordica (che rappresenta Islanda, Svezia, Norvegia e Danimarca) rinnova lo swap valutario fino alla fine del 2009. L’accordo inizialmente aveva una scadenza fissata per il maggio del 2008.

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