Petrolio, il Cartello alza le stime della produzione dei Paesi non Opec

L’Opec ha rivisto al rialzo le stime relative alla produzione di petrolio dei Paesi non appartenenti al Cartello per il prossimo anno. Nel corso del 2017 invece, la domanda di greggio dell’Opec dovrebbe attestarsi attorno ai 32,48 mln di barili al giorno, con un calo di 530.000 barili rispetto al precedente consensus. Altro fattore che porterà a una elevata condizione di eccesso delle scorte è la Russia che sta producendo a livelli record.

Relativamente al mese di agosto, il Cartello ha prodotto 33.24 mbpd di greggio registrndo un calo di 23.000 barili al giorno rispetto il precedente mese. Atteso per il prossimo 26-28 settembre un incontro in Algeria tra i vari produttori mondiali, nel tentativo di congelare le quote produttive. Tuttavia, in pochi suppongono che si raggiungerà un accordo in tempi brevi.

In base a quanto riportato da una serie di analisti inoltre, nel corso del primo semestre dell’anno le scorte strategiche di petrolio cinesi avrebbero registrato un calo, complici ritardi nella costruzione di nuovi siti e manutenzione di quelli esistenti. Ma tra la fine dell’anno e l’inizio del 2017 verrà inaugurata una nuova Strategic Petroleum Reserve (SPR).

In questo scenario, nel frattempo, il petrolio Wti e il Brent continuano ad accusare una correzzione dopo i tentativi di recupero di inizio settembre. Dal punto di vista tecnico, in particolare, per il Wti diventa cruciale la tenuta della media mobile a 50 giorni, ora passante per 44,70 dollari. Sotto questo livello i prossimi obiettivi diventerebbero infatti 44 prima e 43 in seguito. Oltre la media mobile a 21 sedute passante per 46,35 dollari invece si profilerebbe un tentativo di ripresa con obiettivi in zona 48 dollari.   Gianluigi Raimondi

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