Settimana di tagli

Le famiglie americane sono dunque riuscite a mantenere i consumi su livelli più che accettabili, considerata la congiuntura e molti analisti cominciano a credere che si potrebbe assistere ad un ristagno dei consumi che potrebbe durare meno di quanto stimato nelle settimane precedenti, dando così modo ad uno dei principali motori dell’economia di “fare il suo” per aiutare la timida ripartenza cui si potrebbe assistere dall’inizio del 2009.

In Europa la pubblicazione del CPI ha superato le previsioni degli economisti che si attestavano ad un 2.3% per Novembre, andando a toccare quota 2.1%, molto vicino al tanto ricercato target da parte della BCE. Si stima che tale soglia possa essere letteralmente sfondata nei mesi a venire, e questo potrebbe aiutare l’istituto centrale a tagliare i tassi in maniera importante.

La ratio più volte invocata da Trichet, ovvero il fatto che la BCE agisce soltanto una volta che ha a disposizione i dati macro che le interessano, potrebbe venire “elusa” nel meeting di giovedì, nel quale ci auspicheremmo di assistere ad un taglio deciso, visto che, il terribile nemico della stabilità dei prezzi, sembra poter venire sconfitto dalla situazione economica stessa. Ma il numero uno della BCE ci ha più volte stupito, continuando imperterrito la sua politica difensiva. Vedremo.

Martedì avverrà anche la riunione della RBA che potrebbe tagliare il costo del denaro di 75 punti, mentre lo stesso giorno della BCE si incontreranno anche la RBNZ (previsti -150 bp) e la BoE che dovrebbe continuare la strada intrapresa con un ulteriore diminuzione del tasso di rifinanziamento di altri 75 basis point.

Osservando il cambio eurodollaro notiamo come il periodo di relativa (parliamo pur sempre di un range di 750 punti) lateralità sia ancora in atto. Per i prossimi giorni possiamo ipotizzare un cambiamento dello scenario solamente con il superamento di quella che consideriamo la resistenza fondamentale posta ora a 1.29-1.2920. Il doppio minimo di 1.2350 è ancora una volta il supporto, la cui rottura, porterebbe ad un rapido ulteriore apprezzamento del dollaro ipotizzabile ora sino ad un’area prossima a 1.18.

Il dollaro yen in giornata suggerisce a 96 figura la prima resistenza: da questo livello infatti transita la trendline discendente che contiene i tentativi di risalita, in un grafico giornaliero, da almeno metà mese di settembre. Individuare invece un supporto non è cosa immediata: 94.60 potrebbe essere interessante se congiungiamo i due minimi inferiori dell’anno e ipotizziamo una configurazione a triangolo.

Passando all’euro nei confronti della sterlina notiamo come il superamento del supporto a 0.8340 abbia dato il via ad una ripresa della sterlina. Ovviamente questo deve essere preso come nuovo livello di resistenza: per individuare invece un supporto ci affidiamo alle percentuali di ritracciamento di Fibonacci, che, precisamente al 50%, suggerisce 0.8180 (da notare come questo sia perfettamente coincidente con il doppio massimo la cui rottura ha portato ai livelli di debolezza di sterlina che abbiamo visto le scorse settimane).

Concludiamo con l’euro che vede oggi, nei confronti del franco, un preciso livello di supporto a 1.5230. Ci sentiamo di suggerire ancora come livello di resistenza la media mobile esponenziale a 100 periodi, in questi giorni passante per 1.5540.

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