La Fed darà un aiuto a Draghi?

A cura di Wings Partners Sim

Parte oggi la riunione della Federal Reserve che si concluderà domani in serata, da cui non si attendono interventi immediati ma che risulta comunque l’evento centrale nell’agenda finanziaria per il mese di settembre. A osservare con attenzione le decisioni della presidente Yellen anche Draghi, a cui farebbe comodo un piccolo aiuto da oltreoceano.
Infatti la BCE si trova alle prese con l’annoso problema dell’esaurimento di titoli da acquistare nell’ambito del QE, essendo i rendimenti di gran parte dei bond fortemente in negativo, il che rende l’estensione del programma oltre la scadenza di marzo 2017, attualmente prevista, difficile.

Se la Fed optasse per alzare i tassi, infatti, i rendimenti non solo per gli Stati Uniti ma a livello globale salirebbero, ivi compresi quelli dell’Eurozona. Anche un’inazione dell’istituto di americano ma con uno statement che confermi l’intenzione di agire entro la fine dell’anno in maniera risoluta potrebbe favorire una risalita degli interessi a livello globale fin da subito.

L’aumento del costo del denaro sarebbe inoltre un segnale di fiducia nell’economia, che ha fornito indicazioni contrastanti negli ultimi mesi. La contrazione del settore industriale e vendite al dettaglio di agosto si scontrano infatti con il progresso registrato da occupazione ed inflazione e, proprio quest’ultimi sono i principali obiettivi della Federal Reserve. Quindi benché le incognite all’orizzonte restino presenti il set di dati è di supporto ad un’azione che potrebbe essere rimandata al post elezioni, essendo il meeting di settembre improbabile e quello di novembre troppo a ridosso delle elezioni per considerarlo plausibile.

Intanto si riunirà domani anche la Bank of Japan, chiamata a rivedere le proprie misure di espansione monetaria, che ancora non hanno portato i risultati sperati, sia in termine di crescita economica che di inflazione. La possibilità di azione sono vincolate dall’opposizione delle banche locali già in rivolta per il contesto di tassi negativi che ne limita la profittabilità, mentre il Governo di Tokio mantiene elevate le pressioni per avere nuove misure di stimolo da accompagnare a un’espansione fiscale.

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