Mps, si avvicina il redde rationem?

MPS SOSPESO IN BORSA – Scatta l’allarme sul titolo Mps, sospeso al ribasso dopo un ultimo scambio a 19,31 euro per azione (-13,3%), quando erano passati di mano poco più di 1,2 milioni di pezzi a Piazza Affari. A pesare sul titolo, oltre alle fisiologiche prese di profitto in vista del weekend dopo i rialzi degli ultimi giorni è l’indiscrezione rilanciata dalle principali agenzie in merito al fatto che la Bce avrebbe respinto la richiesta della banca di una proroga sui tempi dell’aumento di capitale da 5 miliardi euro.

BCE CONTRARIA A RINVIO AUMENTO A GENNAIO – Mps avrebbe infatti chiesto di poter completare la ricapitalizzazione entro il 20 gennaio e non il 31 dicembre, così da poter avere un governo in carica, condizione che sembrerebbe essere stata posta dai potenziali “anchor investor” come prerequisito per sottoscrivere porzioni cospicue (superiori ai 100 milioni di euro a testa) dell’aumento.

TORNA IL RISCHIO BAIL-IN – Da notare che lo swap volontario di bond subordinati in nuove azioni, che al momento avrebbe visto adesioni per oltre un miliardo di euro (ma che potrebbe secondo alcune fonti vedere un intervento del Tesoro, già socio al 4%, con l’intento di comprare fino a 2 miliardi di bond subordinati per poi procedere alla conversione in azioni) avverrà solo a condizione che la ricapitalizzazione venga completata. L’eventuale fallimento della delicata operazione in atto rischierebbe dunque di aprire la strada ad una procedura di bail-in, che è esattamente ciò che Mps e il governo italiano finora hanno cercato in tutti i modi di evitare.

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