Stati Uniti e Cina, le relazioni bilaterali più importanti del secolo

Ieri Wall Street è affondata sotto il peso della recessione americana con gli investitori che vendevano azioni a piene mani, ormai indifferenti alle parole del presidente della Fed, che si è mostrato possibilista sulla possibilità di effettuare ulteriori tagli dei tassi per favorire la ripresa economica.

Ben Bernanke ha anche ipotizzato l’acquisto di buoni del Tesoro da parte della banca centrale imitando quanto adottato dal governo giapponese negli anni 1990. Il risultato immediato è stato il crollo dei rendimenti dei titoli a 2, 5, 10 e 30 anni ai minimi storici.

Che cosa faranno i cinesi ora e in futuro con i buoni del Tesoro americani ? Continueranno a comperarli nonostante i miseri rendimenti ? O li venderanno approfittando del fatto che qualcuno è straordinariamente disposto a comperarli a prezzi decisamente più alti rispetto ai prezzi storici di acquisto?

Proprio ieri La Banca centrale cinese ha deciso una svalutazione dello yuan nei confronti del dollaro, abbassando la gamma di oscillazione dello yuan di quasi un punto percentuale, mossa che sembra pensata proprio per mettere alla prova il “nuovo” staff di comando americano.

Questa mattina la Cina si è congratulata con Hillary Clinton per la sua nomina a segretario di Stato americano. “Non vediamo l’ora di lavorare con lei” ha detto il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi al meeting 2008 Clinton Global Initiative tenutosi a Hong Kong, dopo che Hillary Clinton ha dichiarato che quelle fra Stati Uniti e Cina saranno le relazioni bilaterali più importanti del secolo.

Lasciati alle spalle tutti i timori di inflazione i Cinesi diventeranno in futuro sempre più intraprendenti e propensi a riaccendere le mai sopite tensioni commerciali, forti delle proprie riserve valutarie, le più ingenti su scala mondiale, che grazie agli attivi commerciali raggiungeranno i 2.000 miliardi di dollari quest´anno.

La borsa cinese anche oggi prosegue per la sua strada ignorando il crollo di Wall Street e guardando alla manovra di bilancio da 586 miliardi di dollari di valore complessivo, annunciata dal governo di Pechino per sostenere la crescita. Ci sarà qualche mese da aspettare prima di vederne gli effetti, ma per un paese che ha oltre 2000 anni di storia, è solo un battito di ciglia.

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