Focus sugli asset dei mercati emergenti

A cura di Nannette Hechler-Fayd’herbe, Head of Global Investment Strategy, Credit Suisse
Ci attendiamo un incremento della volatilità nel Q4. L’estate è stata straordinariamente calma sui mercati finanziari, vista l’incertezza determinata dal voto sulla Brexit nel Regno Unito. La volatilità delle azioni globali è scesa a livelli molto bassi proprio mentre la solidità del sentiment di mercato ha continuato a sospingere al rialzo gli asset rischiosi. È importante notare che il rally delle azioni non è stato sospinto tanto dal rafforzamento degli utili societari, quanto dal calo dei rendimenti e dai fattori di sconto dopo la Brexit. Anche i flussi hanno fornito un supporto e gli investitori sono stati sottoinvestiti in azioni per la prima volta da lungo tempo. Mentre i rendimenti potrebbero restare ancora a lungo su livelli più bassi in molti paesi, i recenti dati macroeconomici non lasciano prospettare ancora una continua flessione. Invece i dati macroeconomici migliori del previsto di recente potrebbero incrementare nuovamente la fiducia della Fed.
Continuiamo pertanto a prevedere un rialzo dei tassi a dicembre, seguito da altri due o tre nel 2017. Le valutazioni delle azioni stanno raggiungendo livelli cari e pertanto individuiamo più un rischio di ribassi che di rialzi per le azioni. Manteniamo quindi il nostro giudizio negativo e prevediamo una crescita della volatilità. Manteniamo altresì il nostro giudizio, secondo cui i titoli di stato core dovrebbero evidenziare un’underperformance rispetto al mercato obbligazionario più in generale. Ma riteniamo che i titoli di credito, con ogni probabilità, continueranno ad attrarre l’interesse degli investitori. Restiamo pertanto neutrali sul reddito fisso nel suo complesso.
Manteniamo il focus sugli asset dei mercati emergenti e le obbligazioni corporate e finanziarie I nostri asset preferiti restano le obbligazioni dei mercati emergenti (ME) in valuta locale e forte e le azioni dei ME. Bassi tassi d’interesse sostenuti nelle economie sviluppate e la ripresa economica sui ME continuano a giocare a favore di questi asset. Le solide bilance delle partite correnti assicurano ulteriormente l’elasticità delle valute dei ME, anche laddove la Fed dovesse effettivamente rialzare i tassi nei prossimi mesi del 2016. Inoltre, gli elevati tassi d’interesse a livello locale forniscono un carry interessante.
Restiamo pertanto a nostro agio con il nostro giudizio positivo sugli asset dei ME nel loro complesso. Analogamente alle obbligazioni dei ME, i titoli di credito corporate e finanziari offrono preziose fonti di  rendimenti per gli investitori alla costante ricerca di quest’ultimi. Non prevediamo un ridimensionamento della domanda per questi asset.
Cosa aggiungono le azioni svizzere e australiane, i REIT giapponesi, i titoli di credito e gli hedge fund alla nostra strategia. Nell’ambito di un portafoglio azionario diversificato, le azioni elvetiche, che sono rimaste indietro rispetto alle azioni globali quest’anno, forniscono un interessante elemento difensivo qualora le azioni globali dovessero registrare una flessione. Nel contempo le azioni australiane assicurano un’esposizione verso le sorprese cicliche positive e un quadro favorevole per le commodity. Negli asset alternativi, gli hedge fund costituiscono un modo difensivo per trarre vantaggio dal rally degli asset rischiosi sospinto dalla liquidità, mentre i REIT nipponici dovrebbero beneficiare di una maggiore espansione monetaria da parte della Bank of Japan ed essere  protetti dagli effetti di un JPY solido.
Ci focalizziamo sulle valute associate al carry, ma riteniamo che le valute con dei surplus presentino capacità di recupero.  Le valute associate al carry, vale a dire le valute che offrono tassi d’interesse in un mondo costantemente affamato di rendimento, completano il nostro elenco di valute favorite. Comprendono molte valute dei ME come RUB, MXN, BRL o ZAR. Tuttavia manterremmo una certa prudenza sulla TRY. Anche le valute dei mercati sviluppati a rendimento elevato, come AUD, NOK o NZD, dovrebbero registrare risultati positivi. Le valute che presentano surplus delle partite correnti (JPY, CHF) continueranno con ogni probabilità a evidenziare una capacità di recupero nell’attuale contesto di differenziali di rendimento che non crescono significativamente. Tra queste, solo il CNY verosimilmente continuerà a indebolirsi con il governo cinese che cerca di riaffermare una  competitività commerciale a livello internazionale.

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