L’asset allocation di Exane Derivatives in un contesto “a bassa visibilità”

“Di fronte a un quadro macro simile a quello registrato nel 199, per i prossimi mesi lo scenario sul mercato Usa resta positivo. Ma già dalla seconda metà del 2017 potrebbe profilarsi una recessione“. L’avvertimento arriva da Pierre Olivier Beffy, Chief Economist di Exane Bnp Paribas che spiega: “anche se la crescita mondiale sarà superiore alla crescita potenziale nel breve termine, il trade-off crescita/politica economica dovrebbe peggiorare l’anno prossimo perchè le politiche fiscali dovrebbero avere un effetto neutrale sulla crescita mondiale, le Banche Centrali saranno meno accomodanti e che il supporto ai consumi derivante dal crollo del petrolio dovrebbe venir meno”.

Beffy mette poi in guardia da uno scenario macroeconomico europeo assai poco chiaro, anche se in ottica di breve periodo resta positivo sull’azionario del Vecchio Continente. Ed è inoltre positiva la sua view sui mercati emergenti. “Ma la vera star dei prossimi anni – segnala l’economista – potrebbe essere l’oro, che potrà beneficiare di un rialzo sia nel caso dovesse aumentare l’inflazione (al quale il trend del lingotto è in genere direttamente correlato) a causa della possibile introduzione della cosiddetta helicopter money sia di fronte a una necessità di ristrutturazione del debito da parte dei Governi, dato che crescerebbe l’avversione al rischio e da domanda di beni rifugio”.

Quali scelte d’investimento privilegiare in uno scenario di tal tipo? Secondo Florian Roger, Responsabile Asset Allocation di Exane Derivativesin un contesto che rimane ancora incerto a livello globale ma con effetti tecnici che permettono un momentum più favorevole, abbiamo un posizionamento meno difensivo rispetto ai mesi scorsi”. In particolare, la società di investimento transalpina pone ancora una volta l’accento sulla zona Euro privilegiando le azioni del Vecchio Continente, ed in particolare il settore finanziario e i consumi discrezionali, le obbligazioni ibride corporate e le obbligazioni subordinate assicurative. Mentre sull’area emergente, alla luce dell’attuale ricerca di rendimento degli investitori, secondo l’esperto va privilegiato il comparto obbligazionario che vanta numerosi fattori di supporto.

«Infine – fa notare Roger – in un contesto che rimane ancora incerto a livello globale, in cui i rendimenti obbligazionari dovrebbero contrarsi ulteriormente a seguito dell’atteggiamento delle banche centrali, e con una volatilità che dovrebbe restare elevata sui mercati finanziari, privilegiamo gli asset reali, soprattutto immobili e oro, che presentano interessanti qualità difensive in un’asset allocation”.

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