A destare stupore non è tanto la perdita di per sè (l’indice Hang Seng index di Hong Kong è sceso del 50% dall’inizio dell’anno, qui sotto il grafico che paragona l’andamento dell’indice della Borsa di Hong Kong con il DJIA negli ultimi quattro anni) ma il fatto che lo scorso anno, il 788 China era il fondo hedge con le migliori performance a livello globale (se si escludono quei gestori che hanno scommesso al ribasso sui titoli subprime) portando a casa un progresso del 114,74 percento. .jpg)
Negli ultimi mesi invece il fondo ha perso rispettivamente il 36% in agosto, il 45% in settembre e il 54% in ottobre: un disastro che ha portato il NAV dai 100 del maggio del 2005 (anno di lancio del fondo) ai 16,53 attuali.
Nemmeno l’acquisto della società che gestisce il fondo (Heritage Fund Management) da parte della Bank of China è servito a far risorgere le performance; l’unico che rimane positivo è il portfolio manager, Jacques Mechelany, che attraverso il sito della società, ha detto che “il mercato cinese è in una fase di ipervenduto e che presto ci sarà una ripresa dei prezzi delle azioni”.