Fed ancora molto incerta sulle prossime manovre

A cura di Wings Partners Sim

L’indice manifatturiero ISM per gli Stati Uniti è salito a 51,5, superando sia le stime di 50,3 che il precedente 49,4. Con un’economia globale e domestica in ripresa si concretizza lo scenario ideale per il rialzo dei tassi e, in questo senso, sarà di primaria importanza il dato sull’occupazione in pubblicazione il prossimo venerdì.

Tuttavia dalla Fed di New York, il Presidente Dudley ha predicato cautela nell’alzare il costo del denaro, dato che la Banca Centrale, ora, ha meno strumenti per combattere una recessione, con tassi già vicini allo 0% e tre programmi di QE che hanno ingrossato il bilancio dell’istituto. Dudley pone anche l’attenzione sulle nuove regole approvate dopo la crisi che, se da un lato hanno ridotto il rischio per le banche, ha avuto l’effetto di diminuire la liquidità sui mercati finanziari.

In compenso Mester, che presiede la Fed di Cleveland, ha dichiarato che l’incontro del comitato di politica monetaria di novembre potrebbe essere quello giusto per intervenire e che le imminenti elezioni presidenziali non influenzeranno la decisione. L’opinione di Mester viene però soppesata in maniera inferiore dai mercati nel descrivere la possibilità di una stretta monetaria, dato che lui era stato uno dei tre membri votanti a dissentire sulla decisione di lasciare i tassi invariati nel meeting di settembre.

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