Piazza Affari: Mps guadagna un altro 22%, bene tutti i finanziari

SETTIMO RIALZO CONSECUTIVO – Piazza Affari rallenta sul finale, ma riesce a portare a casa un rialzo dello 0,81% dell’indice Ftse Mib (mentre il Ftse Italia All-Share chiude a +0,73% e il Ftse Italia Star cede lo 0,19%). La borsa italiana chiude così la settima seduta positiva consecutiva e si conferma in uno stato di grazia, dovuto in particolare alla forza del comparti finanziario anche oggi protagonista della giornata.

MPS VOLA A PIAZZA AFFARI – In particolare tra le blue chip di Piazza Affari oltre al “volo” di Mps, che chiude a +22,28% col titolo tornato a 34,7 centesimi di euro per azione, mentre più di un intermediario celia sul fatto che Consob non intervenga per bloccare la “speculazione” al rialzo così come aveva fatto per quella ribassista, si nota il recupero importante (+4%) di Unicredit, che secondo Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica (in evidenza dopo una trimestrale sopra le attese) e azionista al 2% dell’istituto potrebbe anche cedere solo un 50% di Pioneer Asset Management.

BPER E UBI PIACCIONO – Brillante anche Bper, attorno alla quale si parla di movimenti tra i soci in vista della imminente trasformazione in Spa, come pure Ubi Banca, che dovrebbe stare ferma ai box per almeno un anno una volta rilevate, eventualmente, tre delle quattro good bank, così da aver modo di integrare al meglio sia le banche regionali secondo il modello della banca unica appena approvato dai soci sia le stesse “good bank”.

OCCHIO ALLE MOSSE DI UNIPOL – Tra gli altri titoli attenti a Unipol: il gruppo finanziario bolognese potrebbe svolgere un ruolo di primo piano nel riassetto di alcune delle partite aperte a cominciare da quella di Mps o per favorire la nascita di un “polo” bancario del Nord con Bper e Creval. Sottotono i titoli del settore lusso come Ferragamo e Moncler e dell’energia come A2A e Terna.

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