Mediolanum, siluro di Draghi a Berlusconi

Siluro di Mario Draghi a Silvio Berlusconi e alla figlia Marina. La Banca Centrale Europea guidata da Draghi, infatti, si oppone al fatto che Fininvest, presieduta da Marina, sia rientrata in pieno possesso della quota, del 30% circa, detenuta in Banca Mediolanum e “congelata” da Banca d’Italia due anni fa a seguito della perdita dei requisiti reputazionali da parte dell’azionista di maggioranza della holding Silvio Berlusconi.

In una nota infatti Fininvest dice che Banca Centrale Europea, a seguito di procedimento amministrativo istruito da Banca d’Italia, ha comunicato la propria decisione di opporsi a quella che definisce “l’acquisizione” da parte della stessa Fininvest “di una partecipazione qualificata” in Banca Mediolanum spa. La decisione segue l’esame da parte di Bce dell’operazione di fusione tra Mediolanum e Banca Mediolanum e guidata da Massimo Doris.

Inizialmente Banca d’Italia, a seguito della condanna definitiva di Berlusconi nell’estate 2013 per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset, aveva imposto a Fininvest l’alienazione della quota eccedente il 9,9% ma nella scorsa primavera dopo un lungo iter il Consiglio di Stato aveva accettato il ricorso della holding permettendo alla stessa di non vendere il pacchetto azionario.

Fininvest, nella nota odierna, “contesta in radice il fondamento giuridico di questa decisione, nonché la legittimità degli atti del procedimento che ad una tale decisione hanno condotto”. Convinta della validità delle proprie ragioni, che hanno già trovato pieno riconoscimento da parte del Consiglio di Stato, la società – prosegue il comunicato – tutelerà con la massima energia e determinazione i propri diritti ed interessi, agendo in tutte le sedi previste dalla normativa sia a livello nazionale che europeo”.

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