Altro taglio dei tassi, ed ora?

La paura ha portato, pensate, il prezzo del petrolio ha toccare i 44 $ al barile, livello più basso dal 2004, quando solo qualche mese fa ce ne volevano 150.
Ricordiamo le analisi di Goldman Sachs, i cui analisti a 130$ dichiaravano che il petrolio sarebbe arrivato a 200 $ (ma nessuno probabilmente se ne ricorda più), ricordiamo, perché no, anche le analisi dei tecnici del forex che affermavano che eurusd sarebbe potuto arrivare a 2.00 dollari per 1 euro. Ricordiamo quelli che dicevano che i 2 Bush per un Blair sarebbero anche potuti diventare 2,5 o 3. Oggi basta meno di un Obama e mezzo per fare un Gordon Brown. Misteri della politica o della finanza ?
In questi momenti fa molto bene alla salute, ma soprattutto alla nostra psiche, ricordare queste cose, perché al di là delle esagerazioni del momento si capisce che negli ultimi 6 mesi il mondo è radicalmente cambiato, si capisce che quei prezzi di allora erano assurdi, come qualche volta ci eravamo sbilanciati a dichiarare (e qualcuno ci aveva criticato per questo, perché si diceva, il mercato ha sempre ragione, quindi perché ostinarsi a dire che l’Euro è troppo alto ?).
Oggi diciamo che l’esagerazione dall’altra parte sta toccando livelli altrettanto pericolosi, ma si sa più si esagera in un senso, maggiore poi è l’esagerazione nel senso opposto.
Il mondo sembrava un idillio in cui i paesi emergenti sostenevano la crescita e i paesi ricchi avevano inflazione alta e tassi in crescita, unitamente ad uno sviluppo sostenibile. Sei mesi dopo abbiamo paesi in recessione profonda, al limite del collasso, con le Banche Centrali che si stanno svenando per sostenerlo e tagliano i tassi fino a far diventare la propria valuta peggio dello Yen dei tempi d’oro (ovvero degli anni delle svalutazioni competitive). Il mondo sarà per il prossimo anno almeno, secondo i guru dell’economia, un posto in cui i tassi saranno quasi tutti a zero, ma guai a chiedere finanziamenti a questi tassi, perché il sistema bancario non li concederà, con consumi ridotti allo zero e risparmi ancor minori perché si deve finire di pagare una ratua del muto che ancora non scende a livello dei tassi, perché si sa, anche le banche devono guadagnare. Sarà un posto dove al posto delle gru che fino a qualche mese fa sovrastavano i cieli, ci saranno i cantieri non finiti perché mancano i soldi per concludere i lavori, sarà un posto dove anche il clima, solitamente benevolo negli ultimi anni, cambierà con il freddo che torna improvviso.
Insomma chi più ne ha più ne metta.
Ed invece siamo convinti che questa crisi possa essere veramente salutare, perché nei prossimi anni gli eccessi dei carry trades e dei movimenti valutari manipolati da queste bolle, probabilmente non ci saranno più e ciò probabilmente sarà garanzia del fatto che le valute cominceranno a muoversi in modi che rispecchieranno forse maggiormente i fondamentali economici, in cui i paesi virtuosi riusciranno ad attrarre capitali e a crescere in modo sostenibile e nei quali la valuta poi tenderà naturalmente a rafforzarsi creando le condizioni per un recupero economico dei paesi a valuta debole, in un gioco forse più equilibrato e meno pompato da investimenti a leva finanziaria non sostenibile. Pertanto siamo ottimisti, il che non significa che non vediamo la crisi, anzi ! Le Banche centrali continuano a tagliare il costo del denaro, una politica espansiva che a nostro avviso ha più effetti psicologici che reali. Ieri la Banca di Inghilterra ha ridotto di altri 100 punti base con l’EurGbp che ha toccato livelli superiori a 0.8700, mentre il Cable e i cross della sterlina hanno fatto naturalmente nuovi minimi. Si aspetteranno le minute per capire se la tendenza è quella, come dice qualche analista, di portare i tassi allo 0.5% entro il primo trimestre del 2009. Ciò che non si capisce realmente è la ragione per cui l’amministrazione inglese e la sua banca centrale continuino a lasciar andare il cambio senza intervenire, almeno verbalmente a difenderlo. In fono Londra è la capitale finanziaria del Vecchio Continente e se si vuole che qualche magnate investa ancora nel mercato immobiliare anglosassone questo non è il modo migliore per invitare a farlo. Di aziende inglesi che esportano non se ne vedono molte in giro, pertanto una svalutazione competitiva a chi giova ? Il taglio dei tassi aiuterà certamente i possessori di un mutuo, ma veramente questo basterà a risollevare i consumi inglesi?


A Bruxelles, anzi a Francoforte la Bce ha esagerato questa volta ! Ha sorpreso i mercati tagliando dello 0.75 per cento i tassi anziché dello 0.50%, un atto di coraggio di Trichet, che nel breve ieri ha dato una qualche vitalità ai mercati, solo nel breve però perché poi Trichet ha dichiarato che la crescita sarà tra lo 0% e -1% nel 2009.
Tecnicamente il nostro mercato vive una fase di tensione enorme, in cui la debolezza della sterlina, giunta vicino ai minimi storici contro dollaro e ben oltre ai minimi storici sullo Yen e su altre valute, condiziona tutto e tutti i rapporti di cambio. Urge capire per individuare le opportunità, anche se la logica e la razionalità, è meglio lasciarle a casa e ragionare nel breve con l’ausilio dei soli grafici.
Nelle ultime ore tutti gli analisti dicono che l’Eurusd deve ancora andare a fare una gamba in giù verso 1.2000.



Tecnicamente ci pare  invece che l’Eurusd sta facendo una fase costruttiva rialzista che potrebbe anche configurarsi come una S3 Buy con obiettivi in area 1.3697 (media mobile a 100 giorni). Ovviamente, perché ciò accada, occorre vedere un movimento sopra 1.3025 che ancora sembra assai lontano.

Ovvio che se l’Eurusd dovesse rompere 1.2550 prima e 1.2420, allora assisteremmo probabilmente a quanto dicono quasi tutti, ovvero il declino verso 1.2000. Ma la sensazione è che molti investitori comincino a comprare dollari oggi, dopo un calo veloce ed impulsivo di 35 figure !
Leggermente diverso appare il grafico di EurJpy che appare ancora ribassista e incapace di creare divergenze rialziste che però, nel caso di rialzo di EurUsd, verrebbero automaticamente a crearsi, in quanto la componente UsdYen in questo momento, non è abbastanza volatile da risultare rilevante sul cross EurYen stesso.
Detto ciò terminiamo un’altra settimana campale, ma la prossima forse sarà pure peggio, visto che andremo verso una diminuzione radicale della liquidità viste le festività natalizie. Per cui cominciate a mettervi l’elmetto per scendere in trincea, se avete posizioni, altrimenti riducete e godetevi queste festività in santa pace e rassegnazione, tanto fino a Gennaio è difficile che si vedano inversioni.

Questo materiale è di proprietà intellettuale di Salex S.p.A.. Non può essere utilizzato né riprodotto, nemmeno parzialmente, senza il consenso e l’autorizzazione di Salex S.p.A.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: