Rbs, il trading salva i conti del trimestre

IL TRADING FA CORRERE I CONTI DI RBS – Le attività di trading trascinano i risultati del terzo trimestre di Royal Bank of Scotland e fanno salire l’utile ante imposte del periodo, al netto di voci non ricorrenti, a 1,33 miliardi di sterline, ben oltre i 776 milioni che in media si attendevano gli analisti della City. Una volta spesate le voci “una tantum” tra cui 894 milioni di costi legati alla ristrutturazione in atto e a cause legali e 300 milioni di imposte differite, la banca ha registrato una perdita netta di 469 milioni, contro un utile di 940 milioni dello stesso trimestre del 2015.

SALE SOLIDITA’ PATRIMONIALE, MARGINE INTERESSI GIU’ – La sola divisione Corporate & Institutional Banking, cui fanno capo il trading sul reddito fisso e il collocamento di emissioni obbligazionarie, ha invece visto salire del 71% gli utili a 526 milioni di sterline, di cui 348 milioni legati al trading sui tassi, circa il doppio rispetto ad un anno prima. Il common Tier 1 equity capital ratio ha toccato il 15%, contro il 14,5% di fine giugno. Il margine d’interesse netto si è invece ridotto dal 2,21% di fine giugno al 2,17%.

SLITTA CESSIONE WILLIAMS & GLYN – La banca ha inoltre annunciato che non riuscirà a rispettare la scadenza della fine 2017 per completare la vendita della divisione Williams & Glyn (cui fa capo una rete di 314 filiali, che verranno probabilmente cedute per meno di 1,3 miliardi di sterline), concordata con la Ue come misura compensativa per gli aiuti di stato ricevuti nel 2008. Secondo alcune fonti citate dall’agenzia Bloomberg interessate all’acquisto sarebbero Banco Santander e Cybg Plc (banca britannica nata dallo scorporo di National Australia Bank). Gli spagnoli al momento avrebbero preferito sospendere i colloqui, ma sarebbero pronti a tornare in gioco se Rbs ridurrà il prezzo richiesto.

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