“Voluntary 2”, imposta media di 37mila euro

Il perdono fiscale della “voluntary disclosure 2” costerà in media 37.000 euro a contribuente. È questo secondo “Italia Oggi” il gettito pro-capite che il governo mira a incassare da ciascuno dei 27.000 soggetti che, secondo i calcoli del Ministero dell’economia e delle finanze (vedi notizia), dovrebbero aderire alla riapertura della collaborazione volontaria. Si tratta cioè di un incasso atteso di 1 miliardo di euro, a cui dovrà essere sommato il risultato della voluntary domestica avente per oggetto denaro contante e valori al portatore, ossia altri 600 milioni di euro.

Per arrivare a quantificare il gettito probabile della riapertura della disclosure, i tecnici del Mef partono da alcuni dati oggettivi. In primo luogo gli esiti della voluntary 1, che ha fatto registrare 129.620 soggetti istanti, per un’imposta totale (comprensiva di sanzioni) liquidata dall’Agenzia delle entrate per 3,996 miliardi di euro e un’imposta media pro-capite di 30.828 euro. Ai sensi di quanto previsto dal dl n. 193/2016, la nuova tornata di regolarizzazioni non è accessibile a chi si è già avvalso della prima disclosure. Pertanto è necessario stimare in quanti possano essere rimasti fuori nel 2015.

A tale scopo, il Mef analizza i risultati relativi alla riapertura dei termini dello scudo fiscale-ter (dl n. 78/2009), «istituto che, seppur caratterizzato da differenze profonde rispetto al regime di collaborazione volontaria, costituisce un utile riferimento», spiega la relazione. Allora, a fronte di 153.820 soggetti che avevano aderito nei termini ordinari (dal 15 settembre al 15 dicembre 2009), a beneficiare della finestra di riapertura (1° gennaio – 30 aprile) erano stati in 25.688. Una cifra pari al 16,7% del totale. A partire dal 1° ottobre 2017, inoltre, arriveranno i primi dati del Common reporting standard, lo scambio automatico di informazioni su scala globale sotto la regia dell’Ocse. Il mutato scenario internazionale dovrebbe rendere i contribuenti più sensibili su questi temi. Assunzione che porta il Mef a innalzare di un 25% il tasso di istanti atteso (cioè al 20,9%).

Una volta determinata la platea di soggetti interessati, va calcolata l’imposta media. Rispetto ai 30.828 euro della prima voluntary, la nuova normativa allunga i termini di accertamento, con la tassazione di un ulteriore anno d’imposta rispetto alle cinque annualità ordinarie. Moltiplicando il prelievo medio per 6/5 si ottiene così 36.994 euro, somma attesa da ogni contribuente che aderisce alla voluntary 2. La riapertura porterà così all’erario circa 1 miliardo di euro.

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