Bank of England non tocca i tassi, per State Street decisione sensata

ANCHE LA BANK OF ENGLAND NON SI MUOVE – Tutto fermo per quanto riguarda i tassi ufficiali statunitensi e inglesi dopo le ultime riunioni della Federal Reserve e della Bank of England, che come già la Bce hanno preferito non modificare di una virgola la propria politica monetaria in essere, anche se nel caso statunitense il tono del comunicato diffuso al termine della riunione del Fomc lascia aperta la strada a un rialzo dei tassi a dicembre, una volta superato l’appuntamento elettorale del mese prossimo, mentre in Inghilterra non era escluso un ulteriore ribasso dei tassi che però non è giunto.

GRAF: NESSUNA SORPRESA O ALLARME – Per quanto riguarda la Bank of England, tra i primi a commentare l’esito della riunione odierna del Monetary Policy Committee (Mpc) sono stati Tim Graf, responsabile macro strategy per l’Europa di State Street Global Markets, e Stephen Yeats, responsabile del team fixed income beta per l’area Emea di State Street Global Advisors. Secondo Graf non vi è “nessun allarme, nessuna sorpresa e nessun movimento dei tassi da parte della Bank of England. I commenti del governatore Carney della settimana scorsa, mettendo in evidenza i limiti della volontà del Mpc di guardare all’aumento dell’inflazione, hanno ribadito il messaggio che l’allentamento globale di agosto ha rappresentato la maggior parte della risposta alla Brexit”.

YEATS: DECISIONE SENSATA – Secondo l’esperto la politica monetaria “è probabilmente fuori discussione almeno fino a febbraio e la prossima pubblicazione del rapporto trimestrale sull’inflazione”. Stephen Yeats ha commentato a sua volta: “Riteniamo che un orientamento di politica monetaria invariata da parte del Mpc sia stata una decisione sensata. Nel corso dell’estate è diventato evidente che molti membri del Comitato si aspettavano un nuovo allentamento in occasione di questo incontro, ma da allora la crescita è stata relativamente solida, mentre la debolezza della sterlina dovrebbe contribuire a sostenere l’attività economica. Lo stimolo di un altro taglio dei tassi sarebbe probabilmente contenuto, a questo punto, e potrebbe creare tensione tra il governo e la banca centrale”.

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