Piazza Affari apre in calo, poi le prime parole di Trump limitano i danni

TRUMP APPENA ELETTO CAMBIA TONI – Aperture pesanti anche per i listini europei, come tutti prevedevano dopo la reazione fortemente negativa già avuta dai mercati asiatici all’elezione di Donald Trump quale 45esimo presidente statunitense. Anche in Europa gli investitori erano tornati a comprare alla vigilia scommettendo su un’elezione di Hillary Clinton che non è avvenuta e per questo ora vendono in attesa di capire cosa cambierà sullo scenario economico e politico statunitense e mondiale, dopo che le prime dichiarazioni di Trump a favore della crescita e dell’inclusione (e senza nessun accenno a temi populisti come la costruzione di un muro tra Usa e Messico) sono sembrate concilianti.

PIAZZA AFFARI RIDUCE LE PERDITE – Dopo un’ora di scambi a Piazza Affari il Ftse Mib riduce peraltro le perdite e segna -1,77% dopo aver toccato un calo superiore ai 2 punti nei primi scambi. Riduce il rosso anche il Ftse Italia All-Share (-1,68%), con il Ftse Italia Star che limita ancor più i danni (-0,56%). Tra le blue chip italiane sono in tre a mostrare un buon rialzo: Recordati, Buzzi Unicem (molto presente negli Usa e che potrebbe beneficiare della voglia di rilanciare le infrastrutture da parte di Trump) e Leonardo-Finmeccanica, tutti tra uno e due punti di guadagno. A perdere terreno sono invece ancora una volta i finanziari che molto erano saliti lunedì e martedì scorso.

RESTANO DEBOLI TITOLI FINANZARI E BTP – Così Mps torna a mettere la prua a Sud e cede il 6,65%, Banco Popolare e Bpm perdono un identico 5,89%, Bper a sua volta è in rosso del 5,88%, mentre tra gli industriali Fiat Chrysler Automobiles paga pegno sfiorando il 5% di perdita al momento, con Mediaset in rosso di oltre il 4% dopo la trimestrale deludente annunciata ieri sera. Rallentano in parallelo gli acquisti di beni rifugio: l’oro oscilla a 1.300 dollari l’oncia dopo aver toccato anche i 1.337 dollari, mentre il rendimento del Bund decennale scivola sullo 0,13% dallo 0,18% di ieri, coi Btp decennali che soffrono e vedono il rendimento risalire all’1,75% e lo spread contro Bund allargarsi all’1,62%.

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