Le ricette di ING per affrontare il 2009

Secondo la società di investimento che amministra oltre 375 miliardi di euro, nel 2009 la contrazione economica sarà forte e prolungata (almeno fino a tutta la metà del 2009) ma comunque interessante dal punto di vista dell’investitore attento. In un tale contesto ING consiglia di monitorare attentamente il mercato del credito, quello che ha pagato di più la mancanza di liquidità, ma anche il più interessante sul fronte rendimenti.

I mercati prezzano gia’ la recessione

Secondo ING la ‘buona notizia’ però che l’estremo pessimismo che si è abbattuto sui mercati negli ultimi tre mesi ha portato i prezzi delle azioni a valori interessanti, sia sul fronte utili che rispetto ai dividendi delle società quotate. Proprio gli utili saranno un ottimo segnale per individuare la ripresa per il mercato: “La ripresa non potrà essere tuttavia davvero sostenibile finché gli utili aziendali non avranno superato il punto di minimo, e ciò non accadrà prima della fine del 2009.”

Obbligazioni da preferire alle azioni

Crisi o non crisi, il mercato offre sempre le sue opportunità che passano per titoli difensivi e mercato del credito secondo ING Investment Management: “Privilegiamo gli investimenti in titoli difensivi che offrono un flusso stabile di dividendi quali farmaceutici, telecomunicazioni, multinazionali alimentari e major petrolifere, mentre continueremo a evitare i finanziari e i ciclici. In termini geografici favoriamo gli Stati Uniti e il Giappone rispetto all’Europa”. 

Un sicuro interesse deve essere dimostrato anche verso il mercato del credito, forse il più bistrattato durante questi crisi: “in confronto ai mercati azionari, i mercati creditizi esprimono maggiore pessimismo a livello di pricing. L’attenzione delle aziende verso la ristrutturazione dei bilanci e le ulteriori iniezioni di capitale pubblico sosterranno probabilmente i mercati del credito, anche se nel breve periodo non si può escludere una moderata flessione globale dei prezzi. Le valutazioni a livelli record offrono opportunità di rendimento molto interessanti per gli investitori di lungo termine.”

Sul piano macroeconomico, ING Investment Management ha aspettative moderatamente positive per il 2009. Nessuno sconto circa l’impatto della crisi sull’economia reale “Nel corso della fase recessiva la contrazione media sarà del 30-40% per gli utili aziendali e del 20% per i dividendi, ma i dividend yield rimarranno comunque elevati rispetto ai tassi di interesse. Il calo degli utili e la riduzione dei dividendi sono entrambi già scontati dai mercati.”

Da una prospettiva macroeconomica il 2009 sarà l’anno della peggiore recessione dagli inizi degli anni 80, tuttavia la società ritiene “che il pericolo di una nuova depressione sarà scongiurato grazie alla correzione dei prezzi delle materie prime e alle misure straordinarie di politica monetaria e fiscale.” 

A livello geografico gli effetti della crisi si sentiranno anche nei paesi emergenti anche se riusciranno comunque a crescere più dell’occidente: “I tassi di crescita dei mercati emergenti si manterranno su livelli relativamente più elevati, ma una recessione globale rimane comunque assai probabile”.

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