Eni e Mps illuminano la giornata di Piazza Affari

PIAZZA AFFARI RIPARTE CON ENI E BANCHE – Piazza Affari prova a ripartire, in scia ad Eni che Sale del 3% abbondante grazie al rimbalzo del prezzo del petrolio e all’annunciato accordo per cedere il 30% del giacimento egiziano di gas Shorouk alla russa Rosneft per 2,8 miliardi di dollari (annuncio che ha portato Banca Imi ad alzare il giudizio da “hold” a “buy” con un target price alzato da 13,90 a 17,40 euro per azione).

RALLY DI NATALE PARTE IN ANTICIPO – Dopo un’ora abbondante di lavoro il Ftse Mib segna +1,17%, il Ftse Italia All-Share risale dell’1,06% e il Ftse Italia Star è indicato a +0,18%. Oltre ai petroliferi tornano a mettersi in luce i bancari, con Mps a +8,46% dopo la decisione di riaprire l’offerta per la conversione di bond subordinati in azioni e di varare un aumento di capitale con l’assistenza di un consorzio di collocamento ma non di garanzia (ossia senza l’obbligo per le banche di sottoscrivere tutto l’inoptato), confidando nella possibilità di coinvolgere “anchor investor” privati, nonostante tutto.

MPS SPERA ANCORA NEI PRIVATI – Per cercare di trovare una soluzione “privata” secondo fonti di stampa il Tesoro avrebbe concesso a Mps una ulteriore settimana mantenendosi prima di varare tramite decreto un intervento pubblico compatibile con la normativa europea sul bail-in. Tra gli altri titoli si notano rialzi superiori al 3% anche per Ubi Banca (che ha trovato l’accordo coi sindacati per i primi 600 esuberi su base volontaria a fronte di 300 assunzioni nel 2017, mentre resta da trovare l’accordo per successive 700 uscita), Bpm, Banco Popolare e Unicredit. Deboli Italgas (unica blue chip oltre l’1% di perdita), Campari e Recordati.

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