Corcos (Eurizon): “La crescita come vocazione”

Un anno di forte crescita, che potrà continuare nel 2017; con un’attenzione costante all’innovazione di prodotto e allo sviluppo internazionale. Eurizon Capital Sgr è il primo gestore in Italia per raccolte e tra i leader per masse. I programmi della società del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Tommaso Corcos (nella foto) li spiega a BLUERATING lo stesso amministratore delegato e direttore generale.

Il primo semestre 2016 si era chiuso positivamente per Eurizon Capital: utile consolidato a 183,8 milioni di euro, margine da commissioni a 261,2 milioni, raccolta netta a 8,5 miliardi e patrimonio gestito a 276 miliardi. Veniva così confermata la posizione di leader in Italia e la capacità di competere anche a livello europeo. Alla luce dei dati del terzo trimestre, quali sono le prospettive per la chiusura dell’anno?
Il terzo trimestre dell’anno ha confermato il trend positivo su tutti i fronti: il patrimonio gestito di Eurizon Capital a fine settembre è arrivato a 284 miliardi, in aumento del 6,4% da inizio 2016; l’utile netto consolidato – compreso l’utile di pertinenza di terzi – nei nove mesi è stato di 290,4 milioni, con un margine da commissioni di 406,6 milioni. Abbiamo continuato a distinguerci nel panorama italiano. Si consideri che le nostre masse in gestione sui fondi aperti sono cresciute del 6,5% nei nove mesi trascorsi, più del doppio di quello che ha fatto il mercato nel suo complesso. Dopo un 2015 con risultati record stiamo quindi proseguendo il cammino di crescita e ci aspettiamo che la tendenza continui a essere positiva seppure, coerentemente con il trend dell’industria, con ritmi meno serrati rispetto ai livelli eccezionali raggiunti lo scorso anno.

Nella prima parte dell’anno Eurizon Capital ha segnato performance particolarmente positive per quanto riguarda gli afflussi sui fondi comuni, specialmente obbligazionari e flessibili. Il trend si è confermato nel secondo semestre?
Assolutamente sì. I flussi netti del terzo trimestre si sono assestati intorno ai 3,6 miliardi, portando la raccolta da inizio anno a superare complessivamente i 12 miliardi. Sulla base dei dati Assogestioni abbiamo rilevato ancora una volta i risultati i più elevati del sistema. In particolare sui fondi aperti abbiamo raccolto 2,8 miliardi nel trimestre e 8 miliardi da inizio anno, grazie principalmente ai fondi flessibili, verso cui sono confluiti 6 miliardi, e in secondo luogo agli obbligazionari che hanno raccolto 2,8 miliardi. Devo sottolineare però che anche le gestioni di portafogli istituzionali hanno apportato un forte contributo con volumi di oltre 7 miliardi da inizio 2016.

Su quali direttrici di crescita punterà Eurizon Capital per il prossimo anno?
Intendiamo portare avanti le linee di crescita già avviate. Puntiamo a rafforzare e consolidare la nostra posizione in Italia e sviluppare il presidio all’estero, mantenendo centrale il focus sui bisogni dei clienti. In Italia la nostra strategia di crescita è trasversale su tutti i segmenti di mercato: collocatori bancari, consulenti finanziari, clienti istituzionali e wholesale. In termini di prodotti, considerando che gli investitori retail italiani sono tipicamente conservativi, stiamo sviluppando principalmente soluzioni multiasset, multistrategia, che spesso rispondono anche all’esigenza di una entrata periodica, con una forte attenzione al controllo del rischio. A queste proposte stiamo affiancando nuove soluzioni che si avvalgono di strategie di protezione. Nell’ambito dello sviluppo internazionale ci rivolgiamo a clienti istituzionali e wholesale ai quali offriamo le nostre best expertise nel mondo obbligazionario, con una crescente esposizione al credit spread, a queste affianchiamo prodotti flessibili sia azionari sia globali. Inoltre negli ultimi mesi abbiamo sviluppato delle proposte innovative.

Venendo ai prodotti quindi, quali sono state le principali novità lanciate nel 2016 e su quali strumenti puntate per il prossimo anno?
Complessivamente nei primi nove mesi dell’anno sono stati lanciati 60 nuovi prodotti: 43 fondi di diritto italiano e 17 comparti lussemburghesi. In particolare nel mese di luglio Eurizon Capital ha introdotto nella propria gamma d’offerta una nuova proposta per la clientela istituzionale che favorisce il finanziamento all’economia reale investendo in strumenti di credito cartolarizzati “securitized bond”. Nel corso del terzo trimestre, inoltre sono stati presentati al mercato i primi prodotti nati dalla partnership con Eurizon SLJ Capital che si avvalgono dell’expertise della joint-venture britannica: un comparto lussemburghese che investe principalmente in valute attraverso un’analisi top-down dei mercati globali e un prodotto focalizzato su strategie macro. La gamma per la clientela retail è stata ampliata con nuove soluzioni d’investimento che si avvalgono di strategie di gestione ad elevata flessibilità e diversificazione, con forte attenzione al controllo del rischio. A esse si affiancano nuovi prodotti che investono con un approccio attivo e dinamico sull’equity tra cui Eurizon EasyFund Top European Research e Eurizon EasyFund Equity Small Mid Cap Italy.

Sul fronte internazionale quali sono stati i risultati e quali sono le prospettive per la joint venture Eurizon SLJ Capital LTD?

Anche sul fronte internazionale abbiamo ottenuto grandi soddisfazioni. Possiamo affermare che sui risultati complessivi l’apporto del canale estero sta diventando sempre più rilevante. In Cina Penghua continua a registrare consistenti volumi di raccolta: 6,6 miliardi nel trimestre e 18,6 miliardi da inizio anno, equamente distribuiti tra gestioni individuali e gestioni collettive. Considerando anche gli aum della partnership cinese, che a fine settembre ammontano a 78,4 miliardi, il patrimonio complessivo di Eurizon Capital supera i 362 miliardi. Passando all’Europa l’hub sui Paesi dell’Est ha registrato 129 milioni di raccolta netta, di cui 91 milioni confluiti nel corso dell’ultimo trimestre, grazie al contributo delle realtà che ne fanno parte: la slovacca VUB AM, l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest. Dal 4 luglio è entrata nel perimetro la società londinese Eurizon SLJ Capital LTD con un patrimonio che a fine settembre ammonta a circa 8,2 miliardi, tra mandati di gestione e servizi di advisory. È una realtà attiva su tre ambiti di business, nei quali vediamo buone prospettive di crescita: ricerca macroeconomica e servizi di advisory, programmi di active currency e gestione fondi. Nell’ambito dei servizi di ricerca stiamo riscontrando molto interesse con circa 100 clienti a fine settembre tra le primarie istituzioni finanziarie a livello mondiale. I servizi di advisory sono dedicati alla clientela istituzionale che sta manifestando un aumento nelle esigenze di copertura del rischio cambio: si tratta quindi di un contesto molto favorevole su cui emergono grandi opportunità di sviluppo. Infine, nell’ambito dell’offerta dei fondi, riteniamo che le strategie di gestione sviluppate all’interno di questa struttura rispondano a esigenze trasversali tra le diverse categorie di investitori professionali, quindi ci aspettiamo una crescente penetrazione del mercato sia italiano sia estero nei prossimi mesi.

Quali aree della società prevedete di rafforzare il prossimo anno con nuovi ingressi?

Le strategie di crescita di Eurizon Capital prevedono di introdurre nuove e specifiche expertise nell’area investimenti, con l’obiettivo di completare la gamma di competenze presenti in società. Contemporaneamente stiamo rafforzando il team commerciale con l’acquisizione di sales locali nei mercati chiave, per sviluppare il presidio nelle diverse aree geografiche su cui stiamo focalizzando l’espansione internazionale.

Quali sono le strategie, a suo avviso, più adatte nel 2017 per generare i migliori rendimenti nell’attuale contesto di mercato, che vede i tassi ai minimi presumibilmente ancora per diversi mesi?
Il contesto attuale di incertezza e tassi ai minimi impone la formulazione di scelte di investimento frutto di una pianificazione finanziaria che permetta di individuare le soluzioni più adatte alle caratteristiche e agli obiettivi di medio-lungo periodo del risparmiatore. Su queste basi ritengo che una buona diversificazione di portafoglio e una maggiore prospettiva di lungo periodo siano la migliore strategia da seguire. Nel contesto attuale penso che affidarsi a soluzioni diversificate e flessibili sia più che mai per i piccoli risparmiatori la formula per massimizzare le opportunità di rendimento riducendo i rischi potenziali complessivi dell’investimento.

Quanto potrà pesare il rischio politico sui mercati nei primi mesi del nuovo anno?
Ci sono numerose scadenze elettorali in Europa nei prossimi mesi. A dicembre il referendum costituzionale in Italia e le elezioni presidenziali in Austria, a seguire nel 2017 le elezioni politiche in importanti paesi europei come Olanda, Francia e Germania. Ma sono convinto che, per quanto i rischi politici possano avere un impatto importante, alla fine ciò che conta sono le variabili legate all’economia reale e ai fondamentali delle società. Ne è un esempio l’effetto che ha prodotto la Brexit: dopo le turbolenze iniziali il mercato ha dato un’altra occasione d’acquisto a chi non si è spaventato e si è concentrato sulle variabili economiche e societarie.

Siete già pronti per lanciare i PIR (Piani Individuali di Risparmio)? Come funzionano e a chi si rivolgono questi nuovi prodotti? L’introduzione di questi strumenti promette di essere un passaggio importante per il mondo delle Sgr. Cosa rappresenterà per Eurizon Capital?

I PIR, Piani Individuali di Risparmio, rappresentano un’operazione meritevole introdotta dal governo con un duplice vantaggio: sostegno del risparmio e supporto all’economia reale attraverso la canalizzazione delle risorse verso aziende italiane di piccola-media capitalizzazione. Si tratta di una soluzione d’investimento che si rivolge a risparmiatori retail e che può contenere qualsiasi tipologia di strumento finanziario. La grande novità, già presente in altri paesi e fortemente richiesta dagli operatori italiani, è l’introduzione di un’agevolazione fiscale a condizione che l’investimento venga detenuto per un periodo di tempo stabilito, che sarà di 5 anni. Il patrimonio dovrà essere composto per almeno il 70% da strumenti finanziari di imprese residenti in Italia oppure di imprese Ue/See con stabile organizzazione in Italia e, ulteriore elemento innovativo, almeno il 30% di questo 70% dovrà essere investito in titoli al di fuori dell’indice Ftse Mib o indici equivalenti in mercati regolamentati. Con questa struttura il PIR permette di costruire un investimento coerente con gli obiettivi di medio-lungo periodo del risparmiatore e dall’altra parte di destinare risorse stabili alla crescita di imprese italiane di piccole e medie dimensioni, che solitamente hanno maggiori difficoltà a reperire i capitali. Sono fortemente convinto del valore di questo strumento che ha risvolti positivi per gli investitori, per le imprese e per il settore. Si tratta quindi di un filone che l’industria deve assolutamente cavalcare e noi in Eurizon Capital ci siamo mossi subito per studiare nuove soluzioni che interpretassero queste indicazioni. Se l’approvazione della Legge di Bilancio prosegue come previsto contiamo di essere pronti per il primo trimestre del prossimo anno con una proposta rappresentata da un fondo comune di diritto italiano la cui politica d’investimento sarà orientata verso le Pmi coerentemente con i limiti stabiliti.

Come si sta muovendo Eurizon Capital nel campo dell’innovazione digitale?
Un altro filone verso cui stiamo indirizzando le nostre risorse è lo sviluppo di soluzioni digitali volte a rafforzare e migliorare l’interazione con le reti di collocatori. Negli ultimi anni abbiamo innalzato il livello di servizio digitale e multimediale verso le diverse tipologie di operatori: dai consulenti finanziari ai gestori di filiale. Sono state create delle community dedicate che offrono contenuti informativi e formativi e permettono di ricevere news in tempo reale ed entrare in contatto con i nostri esperti dell’area investimenti. I supporti digitali si affiancano a un altro canale dedicato alle reti distributive che la società sta sviluppando da anni: una business tv realizzata in-house con la più avanzata tecnologia di broadcasting che offre oltre 10 format suddivisi tra interviste, talk show e webinar. L’innovazione nei servizi si affianca quindi all’innovazione di prodotto per rafforzare la relazione e il rapporto di fiducia con i nostri clienti.

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