Doris rafforza la cassaforte

Ulteriore rafforzamento patrimoniale per Ennio Doris (nella foto). È quanto emerge dal bilancio chiuso allo scorso maggio dell’accomandita Fin.Prog.Italia, che custodisce il 26,4% di Banca Mediolanum, sul 29,7% totale che fa capo alla cassaforte. Doris in qualità di socio accomandatario della cassaforte ha infatti deciso pochi giorni fa di non distribuire i 43,7 milioni di euro di utile, in progresso dai 34,2 milioni nel precedente esercizio, e di lasciarlo in cassa per rafforzare il patrimonio netto, che sale così da 877,3 a 921 milioni a fronte di 137 milioni di debiti, quasi interamente nei confronti degli stessi azionisti.

Complessivamente il pacchetto costituito da 195,29 milioni di azioni della banca di Basiglio è in carico a 888,58 milioni, un prezzo di medio di 4,5 euro per azione, che garantisce di non intervenire sul valore dei titoli, visto che attualmente trattano a Piazza Affari intorno a 6,9-7 euro. Nella holding ci sono poi oltre 1,8 milioni di titoli Mediobanca, in carico a 13 milioni (Banca Mediolanum è socio diretto di Piazzetta Cuccia col 3.34% nel patto di sindacato), e le partecipazioni storiche come l’Azienda Agricola Torviscosa (12,5 milioni). La scelta di non distribuire dividendo, come già avvenuto anche lo scorso esercizio, potrebbe avere una spiegazione concreta. Visto infatti che l’accomandita è già ben capitalizzata, i Doris potrebbero aver messo altro fieno in cascina per realizzare ciò che lo stesso fondatore di Banca Mediolanum ripete da tempo. E cioè che quando la Fininvest dello storico socio Silvio Berlusconi dovesse vendere buona parte della propria partecipazione nella banca, lo stesso Doris si sarebbe fatto carico dell’acquisto di una parte consistente di tale pacchetto azionario.

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