Bernard Madoff e l'ultima frode del 2008

Ieri sera a New York, Bernard Madoff, 70 anni di cui oltre 50 nel business delle finanza che conta, è stato arrestato per frode in un progetto criminoso che ambisce a rimanere nella storia di Wall Street perché riguarderebbe circa 50 miliardi di dollari, una truffa colossale!

Sembra che Madoff abbia dichiarato ai suoi collaboratori senior che con gli anni ha costruito un gigantesco “PONZI SCHEME”: in dettaglio la truffa riguarderebbe l’occulatamento o distorsione delle reali performance dei fondi da lui gestiti.  Il progetto criminale si reggeva sul fatto che il gestore si limitava a ripagare gli investitori che riscattavano (la somma maggiorata con le performance dichiarate) con le nuove sottoscrizioni; quest’attività è proseguita fino a quando anche lui si è trovato ad avere più riscatti (sembra per 7 miliardi di dollari) che sottoscrizioni (short of cash). Alla fine quindi l’ingranaggio si è rotto.

Negli ambienti di Wall Street il suo nome è una leggenda: si racconta che con i soldi guadagnati come bagnino a Long Island abbia infatti creato una delle più “potenti” e ”longeve”, almeno fino a ieri, trading house di Wall Street.

La frode probabilmente non sarebbe stata scoperta se il problema della liquidità non si fosse acuito in quest’ultimo periodo: anche fondi che hanno avuto buone performance devono far fronte a riscatti importanti che derivano principalmente dal mondo dei fondi di fondi.

PONZI SCHEME

Per chi non sapesse cosa vuol dire “PONZI SCHEME”, questa espressione è stata coniata all’inizio del ‘900 dopo che un immigrato italiano era riuscito a raccogliere oltre 15 milioni di dollari (nel 1903!) con la promessa di restituire in un breve periodo di tempo (90 giorni) un rendimento superiore al 50 percento. Questo rendimento doveva derivare da operazioni di arbitraggio sui francobolli ma in seguito tale business era stato trasformato nello schema  “ripagare i riscatti con le nuove sottoscrizioni”.

La leggenda narra che Carlo Ponzi in realtà abbia effettuato solo due compravendite di francobolli, e dei 15 milioni raccolti tra oltre 40.000 investitori, solamente il 30% sia stato recuperato.

Sembra che dei 50 miliardi di USD che riguardano la frode, ben 17 miliardi sarebbero stati raccolti presso investitori esteri (non americani) e riguarderebbe ben due dozzine di fondi (con differenti ADMINISTRATOR e soprattutto società di revisione).

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