Dollaro in accelerazione ribassista!

I 15 miliardi di dollari promessi ora non ci sarebbero più, e il mercato sta punendo il dollaro proprio perché le aspettative sull’economia reale paiono preoccupanti.
Ebbene, poche settimane fa, di fronte ad un piano di 350 miliardi di dollari, con fallimenti bancari e una situazione ben più grave il dollaro sembrava tornato ai fasti di un tempo, un paradosso che abbiamo raccontato in lungo e in largo, che però era spiegato dal fatto che in questo momento di grande crisi il delevereging portava la valuta Usa ad essere la valuta rifugio per eccellenza. Detto ciò oggi le cose sembrano diverse e il dollaro sembrerebbe rischiare molto.

EurUsd daily

Il quadro tecnico appare assai interessante con l’Euro che pare pronto al test delle resistenze cruciali che passano in area 1.3640 e possibilità di estensione anche fino a 1.3879 e perché no, anche 1.4000.
Solo allora potremo parlare di correzione ribassista e movimento di ribasso che avrebbe come target la media mobile a 21 giorni precedentemente violata e che ora fungerà da supporto nel momento del suo test al ribasso.


L’Euro quindi appare nuovamente in ripresa, ma non per forza propria, dato che i dati macro continuano ad evidenziare un inasprimento della recessione, senza che Trichet però sia propenso in modo altrettanto deciso a tagliare il costo del denaro. Il Presidente della Bundesbank Weber infatti ha messo in guardia da un abbassamento eccessivo del costo del denaro al di sotto del 2% e ovviamente il Governatore della Bce si è adeguato. In Giappone il Tankan, l’indice che misura lo stato di salute dell’economia del settore manifatturiero giapponese, relativo al quarto trimestre, è sceso al livello più basso degli ultimi 35 anni a -24 e la Boj ha riaffermato il proprio interesse ad intervenire per fermare la corsa dello Yen.
La sterlina continua nel frattempo a rimanere depressa e contro Euro ha raggiunto dei livelli impensabili solo qualche mese fa, 0.9000. E il bello è che non ha voglia di fermarsi. I mercati emergenti soffrono, e la tensione resta a mille. Questo Natale si vivrà all’insegna della tensione valutaria.

 

 

GbpUsd daily

Anche il Cable che pure dovrebbe salire con questa situazione negli States, resta vicino ai minimi e fatica a recuperare terreno, anche se tecnicamente sembrerebbero emergere condizioni per una ripresa importante.
Ci vorrà tempo, si deve ancora aspettare la discesa definitiva dei tassi da parte della Boe.
Attenzione oggi ai dati sui Tics di Ottobre, ovvero i flussi di capitali da e verso gli States.

 

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