I mercati asiatici ignorano Bernard Madoff

Perché i mercati azionari asiatici hanno deciso di ignorare un avvenimento del genere che per dimensioni si colloca nella “top ten” delle truffe finanziarie? Probabilmente perché il denaro versato dagli azionisti non è stato reinvestito in alcuna società, dato che gli utili venivano pagati utilizzando i versamenti dei successivi acquirenti di nuove quote dei fondi.

Di conseguenza nessuno si aspetta liquidazioni o vendite forzate di asset che non esistono. Per il mercato dunque questa è stata una pura e semplice distruzione di fondi, anche se sarebbe più opportuno parlare di ridistribuzione asimmetrica degli stessi.

In attesa del ritorno a casa del presidente Usa George W. Bush, reduce da un blitz a sorpresa (con relativo lancio di scarpe) in Iraq, mentre la Casa Bianca temporeggia sugli aiuti al settore dell’auto sull’orlo del fallimento, i mercati azionari tornano a pensare che forse non convenga continuare a regalare materie prime e titoli azionari delle società estrattrici e/o produttrici in cambio di dollari e di titoli di stato americani.

Nei prossimi giorni l’attenzione dei mercati sarà focalizzata anche sulle mosse dell’Opec che vuole ridurre la produzione per cercare di sostenere il prezzo del petrolio. L’Iran, secondo produttore del cartello, ha chiesto un taglio tra 1,5 e 2 milioni di barili al giorno.

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