Caos e volatilità fino a fine anno!

Questo deve farci riflettere e pensare che tutto, nelle prossime 10 sedute, è possibile, ogni eccesso, anche quelli meno ipotizzabili da un punto di vista teorico, sono possibili.
Pertanto, prima di raccontarci cosa potrà succedere, è meglio rimarcare questo fatto per evitare che le oscillazioni delle prossime due settimane possano distruggere un anno di intero lavoro.
La prudenza è d’obbligo così come la necessità di detenere posizioni ridotte.
Tecnicamente viviamo una fase di estrema incertezza, in cui le oscillazioni degli ultimi giorni, violente come non mai, rappresentano già un freno ad entrare decisi sul mercato, ma piuttosto è meglio osservarlo senza cercare di capire il perché questo scende o quello sale.



EurUsd 4 ore

Il grafico a 4 ore Eurusd evidenzia l’accelerazione delle ultime 3-4 sedute, in una sorta di accelerazione rialzista negata da un ribasso altrettanto violento e consistente.
Tecnicamente sembrerebbe in atto una correzione del rialzo che potrebbe addirittura portare i prezzi in area 1.3450 come completamento della correzione, per poi successivamente pensare ad un nuovo rialzo che per ora è difficile da quantificare come obiettivi.
Il fatto che più colpisce, ed è in modo chiaro espresso anche nel commento del nostro amico Natale Bittanti in uno splendido weekly adviser, è l’inconsistenza e l’incapacità delle autorità monetarie nel difendere anche a parole ciò che hanno sempre strenuamente dichiarato in quei meeting che vengono chiamati G7-G8-G20 e chi più ne ha più ne metta.
Si dichiara di volere bassa volatilità dei cambi e i cambi non sono mai stati così volatili, e noi italiani ci ricordiamo bene cosa sia la volatilità se ricordiamo le svalutazioni della lira, che però oggi potrebbero sembrare analoghe ai movimenti dell’EurUsd degli ultimi giorni.  (da 1.3000 a 1.4700 in poche sedute rappresentano un rialzo del 14% circa).
Si dichiara di avere uniformità di vedute in tale materia e poi si alimenta la svalutazione della sterlina senza che nessuno dica nulla, ne in Gran Bretagna, dove pensano di ridare fiato alla crescita svalutando e in Europa dove non si guarda al cambio EurGbp come una variabile importante.
In sostanza, il caos regna sovrano e noi che navighiamo in questi mari, abbiamo la netta sensazione di essere in balia di una mareggiata che non finisce mai, e non riusciamo più a capire dove tira il vento, che cambia continuamente direzione, pertanto preferiamo rifugiarci nei porti più o meno sicuri per aspettare che le acque si calmino. Ci sembra l’unica cosa da fare, sperando che il nuovo anno possa portare ad un cambiamento del clima.
La situazione macro non cambierà certo da qui al 31 dicembre, quello che è chiaro è il tentativo della maggior parte delle Banche Centrali di ridurre il costo del denaro fino a portarlo quasi a zero nelle settimane e mesi a venire, eccezion fatta per la Bce che segue una politica differente. Quindi si deve cercare di stare in campana fino a che questo processo non sarà esaurito e solo successivamente si potrà nuovamente pensare a parlare di cambi con una ragionevole speranza di interpretare il mercato in modo corretto e secondo le correlazioni classiche, oggi stravolte da questi cambiamenti di breve e da questi sconvolgimenti macro che non sono ancora stati digeriti dagli investitori.

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