Una vigilia apparentemente tranquilla!

Fare i tortellini la considero un arte, oltre che un momento di aggregazione, con l’intera famiglia (i nonni, i figli, i nipoti) che si riunisce intorno ad un tavolo per la preparazione dell’ombelico di Venere, che verrà mangiato rigorosamente in brodo di gallina per tutto il periodo natalizio. Il bello è che metà del preparato e della pasta vengono divorati in fase di preparazione, crudi, perchè anche questo rito è parte della tradizione che non deve essere persa. Ci scuserete questo preambolo, ma quest’anno è stato l’anno più volatile e anche fisicamente più logorante che io, nei tanti anni di trincea valutaria, abbia mai visto e vissuto.

Certo, gli anni della lira in svalutazione perenne erano forse peggio come dimensioni di movimenti, ma qui stiamo parlando di tutte le coppie valutarie e non di una valuta sola allo sbando, pertanto il 2008 che si va a concludere è stato uno dei più affascinanti ma anche difficili di sempre, nel senso che riuscire a capire cosa è successo è già stata un’impresa, figuriamoci cercare di far previsioni sui movimenti. E forse da qui al 31 ne vedremo ancora delle belle. Nelle ultime ore si vive una calma apparente, a parte la solita sterlina che svaluta, anche senza ragioni plausibili. Infatti ieri è uscito il Pil del terzo trimestre (dato definitivo), uscito leggermente peggiore delle attese, un dato già ampiamente conosciuto e analizzato, che però ha avuto l’effetto di bastonare la divisa britannica. Qualche giorno fa erano uscite le vendite al dettaglio di novembre, migliori delle attese, e soprattutto i prezzi al consumo che mostravano una inflazione al 4.5% su base annua ma nessuno, di fronte ad un dato pure più recente di quello uscito ieri, si è azzardato a comprare sterline a dimostrazione che la logica, in questo periodo, è stata ampiamente dimenticata da tutti.

La divisa britannica continuerà a scendere probabilmente fino alla prossima decisione sui tassi che potrebbe anche una delle ultime e solo da quel momento potremo ipotizzare qualche recupero strutturale. Il resto riguarda forse lo Yen, che ieri ha ceduto improvvisamente terreno dopo i dati sulla bilancia commerciale giapponese, in deficit per la prima volta dal 1980. Questo fatto sicuramente aumenta enormemente le possibilità di intervento da parte della Boj per svalutare lo Jpy e quindi apprestiamoci a guardare tutti i cross dello Yen con estremo interesse.

UsdJpy weekly

Graficamente il UsdJpy è ancora in pieno trend ribassista, e non vi sono divergenze significative che possano far pensare ad un recupero strutturale del dollaro, ma è chiaro che gli avvertimenti del G7 di qualche settimana fa a favore di un possibile intervento da parte della Boj e quest’ultimo dato sulla bilancia commerciale, fanno si che l’intervento diventi sempre più probabile. Per questo forse occorre guardare anche i grafici dei cross dello Jpy, come EurJpy, GbpJpy e NzdJpy. Il giorno che ci sarà una stabilizzazione in tal senso, siamo certi che anche gli altri mercati ricominceranno a riprendersi, perché il legame che c’è tra Yen forte e periodi di crisi è ancora fortissimo. Indebolire lo Yen significa tornare ai periodi dei carry trades, alimentare fiducia verso un recupero dell’economia perché si ristabiliscono le antiche correlazione dei periodi di espansione. Questo rimane un nostro convincimento e più si avvicina questo momento più crediamo che la fiducia tornerà negli investitori. Nel frattempo, cari amici lettori, vi salutiamo augurandovi un sereno natale in famiglia, rigenerante e ricco di buoni propositi per il futuro.

Buona giornata

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