Valute sempre in tensione!

Tutto cambia ormai così velocemente da rendere ogni previsione un terno al lotto.
Anche il tempo, siamo infatti sommersi dalla neve come non lo eravamo da anni (forse qualcuno ricorda la famosa nevicata del 1985) , e udite udite, ieri si leggeva che i ghiacciai artici si sono ripresi talmente velocemente da ritornare alle dimensioni del 1979 ! Alla faccia del surriscaldamento del pianeta!

Siamo quindi ormai in un periodo che diventerà statistica, la sterlina che svaluta, il freddo che cambia, la crisi che avanza, e chi più ne ha più ne metta. In questo quadro, che sembra fosco, ma forse più di tanto non lo è, viviamo alla giornata, nel senso che ogni giorno il mercato ci mette di fronte a nuove sfide, incognite, e anche di conseguenza, rischi insieme ad opportunità. La sfida è certamente affascinante, ma mette a dura prova le coronarie.

Dagli Stati Uniti ieri sono arrivati dati interessanti nel senso di diversi tra di loro nelle letture e interpretazione. L’Ism del settore dei servizi è salito a 40.6 in Dicembre rispetto al 37.3 di novembre e rispetto ad un consensus di 36.5. Per converso la vendita delle case esistenti è scesa del 4% in Novembre rispetto al 4.6 di ottobre , così come gli ordini all’industria sono scesi del 4.6% sempre a Novembre rispetto al 6% del mese precedente. Infine, dopo la pubblicazione della minuta della Fed, nel quale si legge che i tassi resteranno bassi per lungo tempo, ha parlato il neoeletto presidente Obama, spiegando che il deficit Usa arriverà quest’anno a mille miliardi di dollari (1 trillion $).

Ma il dollaro è salito lo stesso, trascinato dalle notizie di calo dell’inflazione in Europa, fatto che andrebbe ad aumentare le possibilità di un taglio da parte della Bce nel medio termine. Altro dato statistico rilevante è il fatto che la percentuale di riserve in dollari nel terzo trimestre 2008 è andata aumentando dal 62.9% al 64.5% (dati del Fondo Monetario Internazionale). Nel medio periodo questa forza del dollaro è sostenibile ? Dati i numeri è pensabile di no ed è forse possibile una ripresa della moneta unica nel medio termine.

Accanto all’Euro sta salendo la sterlina, che dopo il crollo degli ultimi 18 mesi, ha recuperato quasi 8 figure contro la moneta unica passando dalla quasi parità vista a fine 2008 a 0.9030 di ieri sera.
Che la valuta britannica sia sottovalutata lo si sa, ma che esista ancora la possibilità di vedere la parità, non è da escludere.
Si noti come di tutto il movimento rialzista partito a 0.7800 circa a Novembre, l’area data da 0.9000 rappresenti il 38.2% di ritracciamento, che se venisse violato aprirebbe la strada al test di 0.8750, ritracciamento successivo. La sensazione è che dopo questo test il mercato possa correggere almeno verso 0.9450, ma dato quello che è successo a settembre sull’Eurusd (da 1.5600 a 1.2300 senza correzioni), ogni operazione va valutata considerando l’idea di posizionamento di uno stop loss per evitare che la volatilità crei danni irreparabili nei portafogli.
La Bank of England domani ridurrà di 50 basis point i tassi portandoli all’1.5% e non si esclude un ulteriore futuro taglio di altri 50 punti base entro un altro trimestre se la congiuntura economica non darà segni di risveglio.

Per quel che riguarda i mercati emergenti segnaliamo il recupero del rand sudafricano che potrebbe anche, contro Euro tornare in area 11.20. In ogni caso il trend di rialzo di lungo periodo sembra a rischio.

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