Le fusioni "infondate" delle banche italiane

Piazze finanziarie europee all’insegna delle vendite, a Milano l’S&P MIB perde oltre il punto percentuale. Segno rosso anche per Intesa SanPaolo e UniCredit, che perdono rispettivamente il -1.2% ed il -2.3%. Invariato invece il titolo di [s]UBI Banca[/s] , dopo il forte rialzo della seduta di ieri.
Rialzo, generato dalle voci di una possibile fusione di Ubi Banca con [s]Banco Popolare[/s]. 

Un trend, quello delle voci di fusione, parecchio anomalo. Già ieri in mattinata, rumors di aggregazione, avevano riguardato [s]UniCredit[/s] e [s]Mediobanca[/s]. Operazione poi smentita dai due istituti. Stesso giorno, ma nel primo pomeriggio, altri rumors, possibile fusione tra UBI Banca e Banco Popolare, ed anche in questo caso i due istituti hanno smentito. Per le due banche italiane però, non è la prima volta che si parla di fusione, infatti già nel luglio 2008  si era parlato di una loro possibile aggregazione.

Ma pur con i comunicati degli istituti interessati, che hanno smentito le voci, giudicandole “senza fondamento”, la situazione non convince.
Nella stessa giornata due rumors di seguito su possibili fusioni, ed il sentiment è quello che il mercato si aspetta una operazione del genere, senza sapere però con esattezza chi e quando. Per adesso l’unica certezza è che la britannica [s]Barclays[/s] a fine anno è entrata al 2.01% nel capitale di Banco Popolare, quella interessata dalla fusione con UBI Banca.

Ma l’anno nuovo sembra aver portato nuovi trend tra le banche italiane. Da una ricerca eseguita dall’ABI, Associazione Bancaria Italiana, è emerso un dato parecchio interessante: Il 39% dei conti correnti abilitati è su internet, circa 12.2 milioni di conti ed un terzo delle famiglie italiane.
Si sapeva che l’eBusiness stava prendendo piede, e la maggioranza delle banche italiane ha lanciato negli ultimi mesi nuove piattaforme di [a]Banking On-Line[/a], che spaziano dal bonifico, fino ad arrivare al trading di titoli ed all’acquisto di prodotti finanziari, come fondi di investimento.
Comunque gli istituti italiani non si sono fatti prendere alla sprovvista, anzi come nel caso di  [s]MPS[/s], hanno anche introdotto servizi come [a]MPS Advice[/a], una innovativa piattaforma di servizi consulenziali.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche borse (xetra) 70,37 EUR -4,18%
American Express Nyse 20,01 USD -4,21%
Anima Borsa Italiana 1,44 EUR +0,07%
Axa Euronext 16,47 USD -3,96%
Azimut Borsa Italiana 4,39 EUR +2,69%
Banca Generali Borsa Italiana 3,00 EUR -2,04%
Bank of NY Mellon Nyse 26,78 USD -3,28%
Barclays Lse 10,48 USD +3,76%
BlackRock Nyse 130,79 USD -6,47%
BNP BNP 35.00 EUR +2,63%
Citigroup Inc Nyse 7,15 USD -4,15%
Credit Agricole Euronext 8,675 EUR -0,28%
Credit Suisse Group Swiss Market Exchange 30,8 CHF -3,20%
Deutsche Bank Deutsche borse (xetra) 27,15 EUR -3,03%
Dexia Euronext 3,40 EUR 0,00%
Fortis Euronext 1,15 EUR +6,05%
FT Inv. Nyse 64,55 USD -7,79%
Goldman Sachs Nyse 84,5 USD -4,74%
Henderson Lse 67.0 GBp +6,77%
HSBC Investments Lse 6 3 GBp -2,24%
ING Euronext 8,11 EUR -0,43%
IntesaSanpaolo Borsa Italiana 2,73 EUR +0,74%
Invesco Nyse 13,81 USD -6,05%
Janus Capital Group Nyse 8,87 USD -8,17%
Jp Morgan Nyse 28,09 USD -5,99%
Julius Baer Swiss Market Exchange 43,02 CHF -0,20%
Legg Mason Nyse 23,11 USD -8,83%
Man Group Lse 260 GBp -9,40%
Mediobanca Borsa Italiana 8,02 EUR +0,75%
Mediolanum Borsa Italiana 3,19 EUR +0,79%
Morgan Stanley Nyse 18,10 USD -7,55%
Montepaschi Siena Borsa Italiana 1,52 EUR -2,67%
Natixis Euronext 1,449 EUR +2,04%
Nordea bank Omxnordicexchange 60,7 SEK +5,01%
Raiffeisen Wiener Borse 20,63 EUR +5,14%
Schroders Lse 863,5 GBp -3,94%
Skandia (Old Mutual) Lse 59.00 GBp -1,33%
State Street Nyse 42,22 USD -4,63%
Ubs Swiss Market Exchange 15,85 CHF -1,40%
Unicredit Borsa Italiana 1,92 EUR -2,49%

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