ERMOTTI: RISULTATI SOLIDI – Nell’intero 2016 Ubs ha così guadagnato 3,306 miliardi di franchi (86 centesimi per azione), contro i 6,203 miliardi (1,64 franchi per azione) di un anno prima. “Malgrado condizioni di mercato molto impegnative nel 2016, abbiamo raggiunto risultati solidi – ha commentato il Ceo, Sergio Ermotti – grazie al mix di attività e geografie ben bilanciato e alla forte attenzione prestata nel portare avanti la nostra strategia”.
ATTESE POSITIVE PER WEALTH MANAGEMENT USA – In particolare Ermotti ha sottolineato come Wealth Management Americas abbia conseguito “una performance record” e la divisione Personal & Corporate Banking in Svizzera abbia riportato “il migliore risultato d’esercizio dal 2008”. “Pur avendo osservato una costante avversione al rischio da parte degli investitori e deflussi significativi di fondi transfrontalieri – ha sottolineato il banchiere – le nostre divisioni dedicate alla gestione di patrimoni hanno generato una raccolta netta di oltre 40 miliardi di franchi svizzeri”.
SUL TITOLO PESANO DEFLUSSI E CALO REDDITIVITA’ – A pesare sul titolo, nonostante il gruppo si attenda un ulteriore miglioramento dei risultati di Wealth Management Americas nel corso del 2017, è la segnalazione di come negli ultimi tre mesi del 2016 i clienti abbiano ritirato 15,2 miliardi netti di franchi svizzeri e la redditività delle attività di wealth management sia calata per il terzo trimestre consecutivo, con la banca svizzera in grado di guadagnare solo 73 centesimi di dollaro ogni 100 dollari gestiti, il risultato più basso di tutta la sua storia.