Ne uccide più la Borsa delle sigarette

Steven Good (a destra), 52enne Ceo di Sheldon Good & Co (una delle più importanti case d’aste immobiliari degli Stati Uniti) si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola.

L’uomo, travolto dal crollo del mercato immobiliare, ha così deciso di togliersi la vita nella sua Jaguar, ritrovata in una riserva a pochi chilometri dalla città di Chicago.

Altra città, altro fatto di sangue. Thierry Magon de la Villehuchet, money manager del gruppo con sede a New York Access International, è stato trovato esanime nel suo studio al 22 piano della sede della società per cui lavorava.

Possibili cause del suicidio? Thierry ha perso circa 1,4 miliardi di dollari della propria clientela blasonata (tra cui figuranno personaggi di spicco del mondo parigino) investendo nei fondi gestiti da Bernard Madoff.

Ultimo ma solo in ordine di tempo, [p]Adolf Merckle[/], 74enne industriale tedesco, che si è tolto la vita gettandosi sotto un treno.
Merckle, quinto uomo più ricco di Germania, avrebbe perso una somma ingente sul titolo Volkswagen, colosso dell’auto ora controllato da Porsche che in ottobre ha colto di sorpresa diversi hedge fund, corti sul titolo automobilistico.

Anche Merckle avrebbe scommesso contro il prezzo di VW rimanendo però ‘fulminato’ dal shortt squeeze che colpì il titolo quando Porsche annunciò di essere salita oltre la soglia del 75% del capitale azionario tra partecipazioni dirette e attraverso opzioni. Risultato dell’operazione: una perdita di 400 milioni di euro per l’industriale amante del rischio.

Ma tra le cause del suicidio i giornali tedeschi parlano anche di altri problemi, come i problemi nel comparto delle costruzioni dove Merckle aveva forti interessi, la cui perdita di valore per il ribasso delle borse avrebbe drenato le disponibilità liquide dell’industriale esponendolo ad un quasi fallimento.

Il quadretto si chiude con la ‘sparizione’ di Sonja Kohn (nella foto a sinistra), arzilla sessantenne con il pallino per l’asset management. La Kohn, a capo della piccola casa di investimento austriaca Bank Medici, avrebbe perso 2,1 miliardi di dollari dei suoi clienti investendo con il ‘solito’ Bernard Madoff. 

Il problema questa volta è che i soldi persi sarebbero di investitori dell’est, soprattutto russi e ucraini, che non avrebbero mandato giù il cattivo investimento con la banda Madoff.

A questo si aggiunge un fatto ancora più inquietante, ovvero la lunga amicizia che legava (si presume che i rapporti siano ormai terminati) tra Sonja Kohn e lo stesso Madoff. I due infatti si sarebbero conosciuti negli anni ottanta a New York, periodo in cui la Kohn gestiva una piccola casa di brokeraggio propria nella grande mela, e da allora Sonja ha sempre ‘piazzato’ i prodotti Madoff in giro per l’Europa, Milano compresa.

Dopo l’arresto dell’amico Madoff, la Kohn sarebbe sparita dalla piazza di Vienna e nessuno sa  più dove si trovi: il dubbio che rimane è se la Kohn si sia dileguata per la pessima figura tra la comunità finanziaria o per la paura di dover affrontare i fantomatici investitori russi che, senza ogni dubbio, avranno qualcosa da ridire su come sono stati gestiti i loro soldi.

Nel frattempo la banca della signora di Vienna è finita sotto la tutela del Governo austriaco in attesa di ulteriori sviluppi.

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